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HomeEconomia Disoccupazione in calo: mai così tante lavoratrici. Ma l’80% sono contratti a termine

Disoccupazione in calo
mai così tante lavoratrici
ma tanti contratti a termine

Ottime notizie anche dall'export: +8%

lo certificano i rapporti dell'Istat

di Lorenzo Capezzuoli Ranchi13 Settembre 2017
13 Settembre 2017

Un'impiegata davanti allo schermo del computer nel suo ufficio durante l'orario di lavoro in una foto di archivio. ANSA/ FILIPPO MONTEFORTE

Occupazione in crescita e l’export che corre: questi sono i dati che emergono dai report dell’Istat, secondo i quali il paese sta ripartendo nel secondo trimestre 2017.

Per l’istituto superiore di statistica il tasso della disoccupazione si assesta all’11,2%, in calo dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Un dato che segna uno -0,6% rispetto allo stesso periodo del 2016. Un calo della disoccupazione che riguarda anche le quote rosa, con l’impiego delle donne fra 15 e 64 anni che si attesta al 49,1%. Livello da record, mai così tante lavoratrici dal 1977.

In totale gli occupati risultano essere 23 milioni, mostrando un aumento di 78mila unità rispetto ai primi tre mesi del 2017, mentre rispetto ad un anno fa, si registrano 153.000 posti di lavoro in più. Il tasso di disoccupazione poi risulta essere sceso nel secondo trimestre all’11,2%: 0,4 punti in calo rispetto al trimestre precedente e -0,6 nei confronti dell’anno prima. Va tuttavia segnalato che circa otto posti su dieci risultano essere lavori a termine.

Buone notizie anche dall’esportazione del nostro “made in Italy”, che torna a correre soprattutto al nord: globalmente, l’Istat segnala un sostanziale +8% a livello nazionale. Un incremento delle vendite sui mercati esteri che risulta di maggiore intensità per le regioni delle aree insulare (+36,2%), nord-occidentale (+9,1%) e centrale (+8,8%). L’aumento è comunque sostenuto per le regioni dell’area nord-orientale (+5,6%) mentre l’area meridionale non si discosta di molto dalle precedenti rilevazioni (+0,5%).

Tra le regioni che forniscono il più ampio contributo positivo alla crescita tendenziale delle esportazioni nazionali, l’Istat segnala il Piemonte (+11,3%), il Lazio (+15,5%) e la Toscana (+8,8%), mentre arretrano Basilicata (-10,1%) e soprattutto il Molise (-39,8%).

Intanto il World Economic Forum colloca il nostro Paese al 35mo posto per lo sviluppo del capitale umano mondiale su 130 nazioni: è quanto emerge dall’Human Capital Report 2017, che mette in evidenza come “l’incapacità dei Paesi di sviluppare adeguatamente il talento dei giovani stia sostenendo le disuguaglianze e li stia privando di opportunità e di un accesso a lavori migliori”. Per quanto riguarda l’Italia, nel rapporto del WEF viene evidenziato quanto “il vero problema è la distribuzione dei talenti nell’economia”.

Il dato più grave contenuto sull’Italia nel report del World Economic Forum riguarda però la fascia di età 25-34 anni: “La partecipazione attiva alla forza lavoro è molto bassa per un Paese avanzato e nella fascia di età 25-54 scende al 103esimo posto (su 130, ndr)”. Gli analisti sottolineano che “un divario generalmente malsano tra donne e uomini nell’occupazione non aiuta a migliorare le prospettive degli Italiani per realizzare il potenziale di crescita”.

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