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HomeCronaca L’Europa ammonisce l’Italia: stop a sovraffollamento e maltrattamenti nelle carceri

L'Europa ammonisce l'Italia
stop a carceri sovraffollate
e a maltrattamento detenuti

Per il Cpt alcuni casi sono gravi

Nuove misure dal governo italiano

di Alessio Foderi08 Settembre 2017
08 Settembre 2017

L’Europa ammonisce nuovamente l’Italia. Questa volta per la questione del sovraffollamento delle carceri. Secondo un report pubblicato dal CPT – Comitato per la Prevenzione della Tortura del Consiglio d’Europa – la problematica “non è stata risolta perché molti istituti di pena operano ancora al di sopra della loro capacità”. Questo rapporto arriva dopo le visite compiute dall’8 al 21 aprile 2016 e denuncia anche numerosi casi di maltrattamenti da parte di Carabinieri e Polizia.

Il Cpt accusa l’Italia di non rispettare la legge per quanto riguarda l’immediata disponibilità di un avvocato da parte degli arrestati. Inoltre, chiede alle autorità politiche italiane di fare una dichiarazione ufficiale a tutte le forze dell’ordine per ricordargli che devono rispettare i diritti delle persone in loro custodia. Dalla visita del 2016 emerge infatti un panorama di violenza gratuita nei confronti dei detenuti. Fra i tanti esempi, il rapporto sottolinea i calci e i pugni ad un ammanettato nella cella di Chiavasso. Anche se la preoccupazione maggiore del Cpt è nei confronti di Castiglione delle Stiviere – ex ospedale psichiatrico giudiziario in trasformazione – dove sarebbero sospetti l’uso di contenzione meccanici e di farmaci neurolettici. Un trattamento che addirittura “potrebbe essere considerato inumano e degradante”, si legge nel documento.

Ma i moniti europei non si fermano qui: l’Italia deve rispettare gli standard che il comitato ha fissato per lo spazio che ogni detenuto deve avere a sua disposizione in cella, ovvero sei metri quadrati di spazio vitale in cella singola, e quattro in una cella condivisa. Conciliare queste esigenze con un numero crescente di carcerati non è cosa facile, nonostante sia una questione ben nota al governo. La risposta al rapporto evidenzia infatti una consapevolezza del sovraffollamento (da 54.072 carcerati nei primi mesi del 2016 a 56.181 persone a marzo 2017) e la volontà di attuare misure come permettere ai detenuti stranieri di scontare la pena nei loro paesi.

Proprio ieri si è tenuto a Milano, nel reparto ‘La Nave’ di San Vittore, uno sciopero di detenuti per il problema del sovraffollamento (in questo carcere sarebbero detenuti 1.036 persone per una capienza di 600). La protesta ha previsto l’astensione dalle attività di trattamento come teatro, legalità e gruppi di auto-aiuto.

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