Enrico Gasbarra è il nuovo segretario Pd della regione Lazio e il 90% dei consensi,che ha assicurato una schiacciante vittoria,gli addossa,fin da subito,forti responsabilità. Dopo lo scottante fallimento del partito alle primarie di Genova,vinte dall’esponente Sel Marco Doria,ancor più bruciante se si considera che una candidata,Marta Vincenzi, era il sindaco uscente,Gasbarra si fa vox populi dei quasi 120 mila votanti che sono affluiti alle urne,domenica scorsa. “Una pagina entusiasmante di buona politica”,la definisce,compiaciuto,in un’intervista al Messaggero,aggiungendo che i festeggiamenti sono finiti e subito c’è da rimboccarsi le maniche “perché la destra capitolina e laziale ha fatto solo danni”. Piano anti crisi per la comunità regionale,rilancio di lavoro,sanità e trasporti pubblici,a partire da una politica improntata a crescita e sviluppo:questi i punti cardine dell’azione di partito,che si dice a sostegno delle fasce più bisognose. Forse tale avvicinamento alla gente comune ha assicurato,a Gasbarra,una messe consistente di voti dalle periferie e i quartieri più popolosi. Ma un importante ruolo è stato giocato dallo slogan,scelto dal candidato,che ha inneggiato all’unità di partito come strumento necessario per la conquista del Campidoglio,prima,della Regione,poi. Traguardo che potrà essere raggiunto facendo leva sui molti delusi dall’amministrazione del centrodestra. Viene da pensare che,mentre Bersani cerca di tenere unite le anime del partito,divise sull’opportunità dell’alleanza con Sel e Idv,con il suo “dobbiamo stare e staremo uniti”e il generale distacco dal dibattito nazionale,a favore della politica territoriale,Gasbarra abbia davvero individuato la carta vincente. Con il benestare non dei soli colleghi di partito:arrivano complimenti e auguri di buon lavoro anche dal deputato Pdl Francesco Giro e daLa Destra di Storace. Nel frattempo,a Genova,i segretari regionale e provinciale del Pd decidono di dimettersi,rimettendo il loro mandato alle rispettive assemblee. Un panorama locale variegato,che ben rispecchia la situazione nazionale del Pd.
Alessandra D’Acunto
