“Riuscire a vincere in casa significherebbe moltissimo per me”. A 37 anni compiuti lo scorso giugno la venere nera del tennis Serena Williams conquista la semifinale degli Us Open. Il tempo passa per tutti. Ma la tennista americana non ha intenzione di posare la racchetta. E i risultati sembrano dargli ragione. È la 24esima semifinale conquistata in carriera.
Venus vince di cuore Ora punta dritto verso la finalissima del 10 settembre. La maggiore delle sorelle Williams, al nono posto nel ranking mondiale Wta, ha sconfitto, nel campo in cemento dell’Arthur Ashe Stadium, la giovane ceca Petra Kvitova, classe ’90, numero 14 al mondo, con il risultato di 6-3, 3-6 e 7-6. È stata la più bella partita degli Us Open di quest’anno: combattuta e spettacolare, con le le due tenniste che si sono date battaglia per ore. Dopo aver vinto il primo set e perso il secondo, Venus si è trovata sotto 3-1. Sembrava in affanno contro la più giovane Kvitova. Ma classe e cuore sono state dalla parte di Williams.
La semifinale In semifinale incontra la giovane connazionale Sloane Stephens, classe 93, che occupa l’81esimo posto nella classifica Wta. Sono 13 gli anni che separano le due americane che si contendono il posto in finale. Williams guadagna per la quinta volta in 20 anni una semifinale agli US Open, mentre per Sloane è per la prima volta.
Venus ritorna così in una semifinale agli Us Open per la prima volta dopo 7 anni. La 24esima della sua carriera in uno Slam. L’ultima volta che Venus, campionessa sul cemento newyorkese per le prime volte nel 2000 e nel 2001, aveva centrato le semifinali era stato nel 2010. Nel 2011 Venus sembrava sull’orlo del ritiro, dopo che le fu diagnosticato la sindrome di Sjogren. Questa è la terza semifinale raggiunta nel 2017 per la venere nera, dopo quelle agli Australian Open e Wimbledon nei quali era arrivata a giocare la finale.