NEWS ANSA

Sito aggiornato alle 13:20 del 22 novembre 2024

HomeCronaca Discariche abusive in Italia, 25 fuori dalla lista nera Ue: ridotta la maximulta

Discariche abusive in Italia
in 25 fuori da lista nera Ue
ridotta maximulta semestrale

Condanna inflitta nel 2014 per 200 siti

Galletti: “Contenti se si azzereranno"

di Carmelo Leo06 Settembre 2017
06 Settembre 2017

Si riduce la maxi multa semestrale che l’Italia è stata condannata a pagare dalla Corte di giustizia europea per la presenza di discariche abusive. Venticinque siti, divisi tra Campania, Abruzzo, Lazio, Sicilia, Umbria, Veneto e Toscana, sono infatti usciti dalla lista nera Ue. A renderlo noto il ministero dell’Ambiente: delle iniziali 200 discariche dichiarate non conformi alle Direttive 77/442 e 91/696, sono 77 quelle ancora non in regola. Un graduale miglioramento che, cinque semestri dopo la sentenza, ha ridotto la sanzione iniziale da quasi 40 milioni a 16 milioni ogni sei mesi. Un “buon risultato” per il ministro Gian Luca Galletti, anche se si potrà essere soddisfatti solo quando le discariche abusive “si saranno azzerate”.

Era il 2 dicembre 2014 quando l’Italia venne condannata dalla Corte di giustizia europea. Un provvedimento arrivato a cavallo di anni di polemiche sulla gestione dei rifiuti nel Paese, che avevano aumentato l’attenzione verso il fenomeno delle discariche abusive. Emblematico il caso dell’impianto di Malagrotta, nel Lazio, il sito di rifiuti più grande d’Europa: nel 2011 era stato giudicato non conforme alle normative comunitarie sul trattamento dei rifiuti in entrata. Ciò aveva causato una procedura di infrazione e il deferimento dell’Italia davanti alla Corte Ue. Provvedimenti che portarono alla chiusura definitiva di Malagrotta, anche dopo la fine dell’infrazione, nel dicembre 2016.

Nei mesi successivi si aprì però un nuovo capitolo, con il deferimento di 200 discariche in tutta la penisola. Dopo quasi tre anni, e quattro penalità già pagate, ne rimane ancora un terzo non a norma. Sarebbero state ancora di meno, se la Direzione generale Ambiente della Commissione europea non avesse giudicato insufficienti i miglioramenti nella messa in regola di otto sui 33 siti inclusi nella documentazione originaria spedita a giugno dalle autorità italiane. Delle discariche su cui invece l’Italia proseguirà il confronto con gli organismi europei, 23 sono in Calabria, 14 in Abruzzo, 11 in Campania, 10 in Sicilia, 6 nel Lazio, in Puglia e in Veneto, una nelle Marche. “Ancora troppe”, ha precisato Galletti, anche se “i dati parlano chiaro e tracciano negli ultimi due anni una discesa verticale dei siti in infrazione, che vuol dire una riduzione di costi ambientali ed economici inaccettabili per i cittadini”.

Ti potrebbe interessare

logo ansa
fondazione roma
Carlo Chianura
Direttore delle testate e dei laboratori
Fabio Zavattaro
Direttore scientifico
@Designed & Developed by Bedig