«Sono qui oggi per annunciare che il programma noto come DACA attivato durante l’amministrazione Obama viene abrogato». Con queste parole il ministro americano della Giustizia, Jeff Sessions, sembrerebbe aver messo fine al “Sogno Americano” per 800mila ragazzi, i così detti Dreamers, i figli di immigrati introdotti illegalmente negli Stati Uniti dai genitori quando erano solo dei bambini.
Il DACA, Deferred Action for Childhood Arrivals, è il programma voluto da Obama nel giugno 2012 e funziona con una certa logica: permette a quei ragazzi, arrivati in America quando avevano meno di 16 anni e cresciuti lì, di studiare e lavorare. Viene quindi in parte riconosciuto il loro “essere statunitensi”. Concretamente viene rilasciato un permesso di lavoro, valido per due anni ma rinnovabile, purché vengano rispettati alcuni requisiti, tra cui: avere avuto meno di 31 anni nel giugno del 2012, risiedere negli Usa dal giugno 2007, frequentare o aver frequentato le scuole.
Ma Donald Trump sostiene di aver semplicemente rispettato una promessa fatta in campagna elettorale per garantire “la lotta alla clandestinità”, ritenendo che il programma avesse facilitato l’ingresso incontrollato di molti immigrati irregolari nel Paese. «Congresso, preparati a fare il tuo lavoro-DACA», ha scritto il presidente su Twitter. La Camera dei Rappresentanti e il Senato avranno tempo fino al 5 marzo 2018, quando scadrà la copertura legale del programma, per elaborare un altro schema di tutele. In caso contrario i Dreamers verranno spediti nei paesi di origine, nonostante molti di loro abbiano mantenuto pochissimi legami con la madrepatria. «Non sono favorevole a punire bambini, la maggior parte dei quali adesso sono adulti, per le azioni dei loro genitori. Ma dobbiamo anche riconoscere che siamo un Paese di opportunità perché siamo un Paese di leggi. Metteremo al primo posto gli interessi dei cittadini americani, gli uomini e le donne dimenticati non saranno più dimenticati», ha scritto Trump in un altro tweet.
Il ministro Session in conferenza ha oltretutto ribadito che il Deferred Action for Childhood Arrivals è un programma incostituzionale, non essendo passato nel 2012 dal Congresso. Nonostante questo il DACA verrà smantellato con gradualità, per permettere alla Camera dei Rappresentanti e al Senato di legiferare se necessario. I funzionari dell’immigrazione continueranno a gestire le domande di rinnovo per i prossimi sei mesi e consentiranno ai beneficiari del programma di mantenere la protezione fino al 2019. Sono quindi al momento bloccate le accettazioni di nuovi permessi.
Barack Obama ha rotto la prassi ed è intervenuto con un post su Facebook commentando in modo duro la scelta del nuovo governo. Ha definito la decisione di smantellare il DACA “sbagliata”, “autolesionista” e “crudele”.
Parole simili sono state usate da Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, che ha parlato di «un giorno triste per il nostro Paese. La decisione di mettere fine al DACA non è solo sbagliata. È particolarmente crudele offrire ai giovani il sogno americano, incoraggiarli a uscire dall’ombra e a fidarsi del governo, e poi punirli per questo».
Continuano le proteste. Sono attualmente in corso manifestazioni contro l’abrogazione del piano per i Dreamers a Denver, a Phoenix e a Miami, e ci sono stati anche una trentina di arresti per la protesta scoppiata da ieri fuori dalla Trump Tower a Manhattan.