Il processo per la Strage Rapido 904 salta a causa della nuova riforma della giustizia. La sentenza per la strage che il 23 dicembre 1984 uccise 16 passeggeri e ferì 267 persone sul treno Napoli-Milano doveva essere emessa già lo scorso 21 giugno, ma la corte aveva riaperto il dibattimento per acquisire nuove testimonianze. Le accuse sono contro il boss mafioso Totò Riina, già assolto in primo grado, accusato di essere stato il mandante dell’attentato dinamitardo.
“Il ministro Orlando manda gli ispettori a verificare il calendario delle udienze per il processo sulla strage del rapido 904? Eh vabbè. Ho fatto il calendario a giugno, prima che intervenisse la nuova legge. E non ho in dote la previsione del futuro”. Così replica Salvatore Giardina, presidente della sezione di corte d’assise d’appello di Firenze dove si sarebbe dovuto svolgere il processo. Il rinvio a un passo dalla fine è dovuto alle modifiche dell’articolo 604 del Codice di procedura penale, introdotte dalla riforma, che impongono al giudice la completa riapertura dell’istruttoria.
Alle famiglie Giardina replica: “hanno tutta la mia solidarietà. Dico loro che tutto si concluderà comunque tra pochi mesi. Il nuovo presidente verrà nominato in tempi brevi e fisserà il calendario velocemente”, e aggiunge che “l’istruttoria a un certo punto sarebbe stata interrotta per il mio pensionamento, lasciando ora, invece, non ho azzerato nulla”.