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nell’ospedale di Brescia
Lorenzin: “verif

Muore di malaria a 4 anni
nell'ospedale di Brescia
Lorenzin: “verifichiamo"

Puntura di zanzara o contagio

le ipotesi al vaglio degli immunologi

di Michela Eligiato05 Settembre 2017
05 Settembre 2017

Il professor Alberto Matteelli, esperto in malattie tropicali (S) e Ezio Belleri, direttore generale degli Spedali Civili di Brescia (D), nel corso della conferenza stampa indetta per chiarire il decesso della bambina di quattro anni, Sofia Zago, morta per malaria, Brescia, 5 settembre 2017. ANSA/FILIPPO VENEZIA

“Dobbiamo accertare se c’è stato un contagio di sangue o se invece la malaria può essere stata contratta in altro modo”, spiega ai giornalisti la ministra della Salute Beatrice Lorenzin in visita a Brescia. Il caso è quello di Sofia, una bimba trentina di 4 anni morta in Ospedale la notte tra domenica e lunedì. Dalle prime indiscrezioni, pare che la bambina potrebbe aver contratto la malaria in ospedale, a Trento.

La malattia. Questo tipo aggressivo di morbo viene trasmesso da un parassita denominato Plamodium Falciparum, che può portare alla morte, nei casi più gravi, anche entro 24 ore. La malattia è diffusa prevalentemente nell’Africa Sub-sahariana, in Asia, in America centrale e del Sud. Presuppone, però, la frequentazione di luoghi abitati da questo tipo di insetto. Ma nel caso specifico di Sofia, così non è stato.

Le ipotesi. Paolo Bordon, direttore generale dell’Apss (Azienda provinciale dei servizi sanitari) ha rivelato ai media che “Il 21 agosto, ultimo giorno di ricovero della piccola per un caso di diabete, è arrivata in ospedale a Trento una famiglia del Burkina Faso, di ritorno da un viaggio nel Paese d’origine, con due bambini con la malaria, che sono stati ricoverati, ma erano in stanze diverse”. “I nostri veterinari, interpellati – continua Bordon – dicono che una zanzara nostrana, non può farsi vettore, anche se ha punto malati”. In merito, ha parlato anche Claudio Paternoster, primario di malattie infettive all’Ospedale Santa Chiara di Trento, dichiarando che a causa del caldo torrido di questa estate, non si può escludere l’adattamento di qualche specie di zanzara anche in Italia. Ora si procederà a raccogliere diversi campioni per esaminarli. Se venisse confermato che il caso di malaria è autoctono e trasmesso dalla zanzara sarebbe il primo da oltre trent’anni.

Il risvolto legale e le polemiche della politica. Anche la magistratura bresciana vuole saperne di più sull’accaduto, aprendo un’indagine. Nel reparto di pediatria del Santa Chiara di Brescia ci sarà una disinfestazione, come da protocollo, anche se i rischi di contagio per coloro che hanno frequentato il reparto nei giorni scorsi è molto bassa, come anche il rischio che la zanzara si sia potuta riprodurre” ha spiegato anche il professor Alberto Matteelli, esperti di malattie tropicali agli Spedali Civili di Brescia.
È già polemica tra i diversi esponenti della politica italiana. La Lega, secondo quanto ha dichiaro Loredana De Pretis, ha cercato di sfruttare la tragedia per “la sua campagna xenofoba. La malaria non c’entra nulla con i flussi migratori”. Simili le dichiarazioni del senatore di AP-Ce Aldo di Biagio: “Non si può risolvere tutto con l’equazione immigrati sui balconi = malattia”. 

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