Dopo l’ultimo test nucleare della Corea del Nord, il sesto negli ultimi nove anni, sono state immediate le reazioni e le condanne della comunità internazionale. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato tramite un tweet che le parole e le azioni di Pyongyang «continuano ad essere molto ostili e pericolose» e non ha escluso future azioni militari per contrastare la minaccia nord coreana. Trump ha infatti ribadito al primo ministro giapponese Shinzo Abe che gli Usa sono pronti a difendere gli alleati «usando tutti gli strumenti a disposizione». Il test è stato il primo da quando Donald Trump è diventato presidente e ha avuto una potenza di cento kilotoni, circa cinque volte in più della bomba atomica di Nagasaki.
I servizi segreti sud coreani hanno inoltre fatto sapere che il dittatore Kim Jong-un sarebbe intenzionato a lanciare un settimo test nucleare nei prossimi giorni, forse proprio a ridosso del 9 settembre, anniversario della fondazione della Repubblica popolare.
Intanto è imminente la riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, convocato d’urgenza proprio per la giornata di oggi. In un comunicato firmato dal G7, e diffuso dalla presidenza di turno italiana, i leader chiedono alle Nazioni Unite di «assumersi le sue responsabilità e adottare un’efficace risoluzione che includa misure più forti».