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HomePolitica Caso Regeni, Alfano: “Una ferita ma l’Egitto è un partner ineludibile”

Caso Regeni, Alfano:
"Una ferita ma l'Egitto
è un partner ineludibile"

Manconi(PD): “L'invio dell'ambasciatore

è più una tatticuccia che un progetto"

di Simone Alliva04 Settembre 2017
04 Settembre 2017

People hold signs depicting Giulio Regeni and reading ''365 days without Giulio'' as they attend a march in memory of the Italian researcher at Sapienza University on the first anniversary of his disappearance in Egypt, Rome, Italy, 25 January 2017. Italian President Sergio Mattarella on the same day called for cooperation to bring the killers of Regeni in Egypt to justice. 'Italy has mourned the killing of one of its studious young people, Giulio Regeni, without full light being shed on this tragic case for a year, despite the intense efforts of our judiciary and our diplomacy', Mattarella said on the first anniversary of Regeni's disappearance. 'We call for broader and more effective cooperation so that the culprits are brought to justice'. Guilio Regeni was an Italian PhD student researching the independent trade unions in Egypt, he disappeared on 25 January 2016 in Cairo, then his body was found in a ditch on Cairo-Alexandria road outside of Cairo on 03 February 2016 with signs of torture. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

“L’Egitto è un partner ineludibile dell’Italia, così come l’Italia è imprescindibile per l’Egitto”.  Non lascia dubbi il ministro degli Esteri Angelino Alfano nella sua informativa davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato riunite a Montecitorio, dopo la decisione del governo di rimandare al Cairo l’ambasciatore.

“Nonostante questo, dopo il giorno del ritrovamento del cadavere di Giulio Regeni i rapporti bilaterali hanno subito un duro colpo” afferma. “L’omicidio Regeni è una grave ferita per le nostre coscienze, per tutti noi e per un intero paese”. Una ferita che però non riesce a scalfire i rapporti politico-economici tra i due paesi, sarà proprio l’ambasciatore Giampaolo Cantini che in Egitto continuerà la ricerca della verità sull’italiano misteriosamente torturato e ucciso. Un ruolo, quello di Cantini, che dovrà fare da collante tra la procura egiziana e quella italiana. “Cantini ha ricevuto istruzioni precise – ha aggiunto – dovrà seguire in via prioritaria le indagini sul caso”.

Se il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, sottolinea l’importanza della presenza al Cairo: “di un bravo ambasciatore italiano”. Proprio all’interno del Partito Democratico Luigi Manconi, presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato, denuncia con una punta d’amarezza il fallimento di questa politica estera: “L’audizione di oggi delle Commissioni riunite evidenzia, più che una recalcitrante sollecitudine, un consolidato ritardo”. E bolla la scelta del ritorno dell’ambasciatore italiano al Cairo: “come una tatticuccia, un’opzione di breve momento e di corto respiro, più un’espediente che un progetto”

Duro anche l’intervento del deputato del MoVimento 5 stelle, Alessandro Di Battista. “Questa commissione – ha detto – doveva essere convocata prima della decisione dell’invio dell’ambasciatore”. Dal ministro, ha aggiunto, è stato pronunciato “il discorso più ipocrita che io abbia sentito da quando sono parlamentare della Repubblica”.

 

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