È arrivata ieri la decisione di Montecitorio di sospendere per quindici giorni diciannove deputati del Movimento 5 Stelle, colpevoli di aver provato a fare irruzione mentre era in corso l’ufficio di presidenza della Camera.
L’episodio è avvenuto la settimana scorsa, a seguito della bocciatura della proposta dei pentastellati sulle pensioni dei parlamentari nell’ufficio di presidenza. I deputati, quindi, avevano sollevato la protesta in Aula, interrompendo la question time, e alla ripresa della riunione, cercando di entrare.
Per coloro – sempre del M5S – che hanno contestato senza muoversi dai propri banchi, sono stati assegnati dieci giorni di sospensione. Dodici, invece, toccheranno a quelli che hanno protestato sotto i banchi della presidenza. Cinque giorni, infine, spetteranno a chi ha mostrato il dissenso davanti alla porta dell’ufficio.
Riccardo Fraccaro, a conclusione dell’incontro sulla questione, ha dichiarato che i giorni di sospensione saranno distribuiti in modo tale da non creare un’assenza “di massa” alla Camera. Non riguarderanno, tuttavia, i giorni in cui sarà votato il biotestamento, rispettando così la volontà del Movimento 5 Stelle.