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HomePolitica “L’Iva non aumenterà”. Renzi impegna il governo e rilancia lotta a evasione

"L'Iva non aumenterà"
Renzi impegna il governo
e rilancia lotta a evasione

Intervistato da Radio 24 l'ex premier

smentisce le indiscrezioni sulla manovra

di Marina Lanzone30 Marzo 2017
30 Marzo 2017

Aumentare l’Iva? «Ipotesi totalmente assurda». Lo ha detto l’ex premier Matteo Renzi ai microfoni di Radio24 in un’intervista ad Elisabetta Fiorito. «Mi sento di poter dire che il Partito Democratico non farà mai aumentare l’Iva in questo Paese – ha aggiunto Renzi- . Devo dire che Gentiloni è il primo a essere convinto di questo, per cui trovo che non sia assolutamente un’indiscrezione veritiera».

Il pettegolezzo a cui l’ex premier allude, riguarderebbe il prossimo Def (Documento di economia e finanza) che il governo varerà entro il 10 aprile. È relativo a uno scambio tra l’aumento dell’Iva e il cambio del cuneo fiscale sul lavoro.

«L’Iva è stata aumentata per l’ultima volta nel 2013 – ha sottolineato Renzi -. Dal Governo dei Millegiorni e poi con Gentiloni non c’è mai stato un aumento dell’imposizione fiscale e credo che sia un fatto positivo che questo venga confermato. Naturalmente poi il Governo farà le proprie scelte nelle prossime settimane, però mi sento di poter dire che sull’Iva c’è una linea di condotta da parte del nostro partito che mi sembra molto chiara: no all’aumento dell’Iva. Noi dobbiamo sostenere e incoraggiare i consumi, come è giusto che sia».

Durante l’intervista ha parlato anche di riduzione delle tasse ed evasione fiscale. Dati di fonte governativa confermano che l’evasione fiscale aumenta, superando 111 miliardi nel 2014, cioè quasi sette punti del prodotto interno lordo. «Bisogna non solo abbassare le imposte ma anche rendere più semplice il sistema fiscale, attraverso una digitalizzazione spinta attraverso l’innovazione tecnologica applicata al fisco, il fisco 2.0 sui quali abbiamo fatto dei passi in avanti, e questo ha portato negli ultimi anni a dei risultati. Lo studio di Giovannini (presidente della commissione del ministero dell’Economia, che ha il compito di redigere la relazione annuale sull’evasione fiscale, ndr) non contempla il 2015 e il 2016 in cui i risultati raggiunti sono un record storico di lotta all’evasione. Nel 2015 grazie al fisco 2.0 siamo arrivati a 14.9 miliardi di recupero dell’evasione e nel 2016 si è superato quota 19 miliardi, la media degli anni precedenti era più bassa era tra i 10 e i 12 miliardi».

Enrico Giovannini, in un’audizione in Parlamento, martedì 28 marzo, pur riconoscendo i progressi fatti nella lotta all’evasione ha denunciato la scarsità dei controlli: «Duecentomila soggetti sono verificati annualmente rispetto a quattro milioni di imprese». I settori che presentano un tasso maggiore di evasione sono quelli con la produttività più bassa. «È evidente — sottolinea Giovannini — che nel momento in cui una impresa riesce ad andare avanti semplicemente con l’evasione, ha molti meno incentivi a trovare una struttura più efficiente». Più nel dettaglio, il settore dei servizi alle famiglie, cioè colf e badanti, presenta un tasso di evasione del 30%, seguito dal commercio (26%), dalle costruzioni (24%).

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