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HomePolitica “Rapporti tra Russia e M5S”. Allarme degli Usa all’Italia, obiettivo è influenzare voto

"Rapporti tra Russia e M5S"
Gli Usa avvertono l'Italia
obiettivo è influenzare voto

Il monito dopo alcuni mesi di indagini

anche la Lega in contatto col Cremlino

di Carmelo Leo30 Marzo 2017
30 Marzo 2017

epa05878312 Russian President Vladimir Putin speaks during a meeting on an integrated development of the Arctic at a military base in Alexandra Land in remote Arctic islands of Franz Josef Land, Russia, 29 March 2017 (issued 30 March 2017). Vladimir Putin made a visit to inspect the progress of the elimination of environmental damage in the Russian Arctic zone. EPA/SERGEI KARPUKHIN / POOL

Nuove accuse alla Russia di interferenza nelle elezioni interne di alcuni paesi europei. Stavolta è coinvolta anche l’Italia. Ci sarebbero infatti dei legami tra la Russia e il Movimento 5 Stelle. E dopo le vicende degli ultimi mesi la notizia suona come un’accusa, qualcosa di misterioso. Ancor di più se a lanciare l’allarme è direttamente l’amministrazione americana. Come riportato oggi dal quotidiano La Stampa, le indagini sono scattate dopo le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Il sospetto che alcuni hacker russi siano penetrati negli archivi digitali del Partito Democratico, per indebolire la figura di Hillary Clinton, ha spinto Washington ad approfondire la sfera di influenza della Russia in tutto il mondo. E dopo alcuni mesi di analisi, è arrivato il monito all’Italia. Nel mirino i rapporti tra Mosca, il partito di Grillo e anche la Lega Nord. Partiti con cui la Russia ha in comune alcune strategie, soprattutto nei confronti dell’Unione Europea, come l’uscita dall’euro. Lo scopo del Cremlino sarebbe così non solo influenzare le elezioni italiane, ma anche dividere e indebolire l’intero Occidente, favorendo le formazioni di rottura rispetto alla politica tradizionale. Le imminenti elezioni in Francia, Serbia, Germania e Italia rappresentano un’occasione in tal senso. Dal canto loro, i 5 Stelle e la Lega non hanno fatto mistero dei contatti avuti con Mosca, come confermato dalle parole del grillino Manlio Di Stefano: «Non tocca a noi valutare la democrazia degli altri paesi – ha dichiarato – Putin è già un interlocutore, perché ha vinto su tutta la linea».

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