È un piccolo territorio del Sud America ma potrebbe avere un forte impatto sulle elezioni in Francia il prossimo 23 aprile. La Guyana francese, territorio sudamericano ma sotto il controllo del governo di Parigi è in rivolta da giorni. Scioperi continui che lamentano l’assoluto abbandono da parte della Francia sui gravi problemi economici e sociali che affliggono la popolazione da mesi.
La rivolta ha fatto irruzione nelle elezioni presidenziali francese, titolo di apertura del giornale “Le Figaro”, che espone la posizione di tutti i principali candidati. Bisogna precisare inoltre che la Guyana non è una colonia, bensì un territorio francese d’Oltremare e che quindi è Francia a tutti gli effetti. Nonostante le responsabilità politiche, legislative e sociali, la sua situazione economica è molto arretrata rispetto al paese europeo. La disoccupazione vola al 22% e la criminalità è in aumento.
Da una decina di giorni la popolazione è in rivolta, sotto la guida di un “Collettivo per il decollo della Guyana” che riunisce spontaneamente tutte le categorie professionali. Pur garantendo gli approvvigionamenti essenziali, tutte le attività economiche sono state bloccate. Oggi è stato proclamato uno “sciopero generale illimitato” da tutti i sindacati riuniti nell’Unione dei lavoratori della Guyana (Utg); quest’ultima ha inoltre rifiutato di incontrare la delegazione inviata sul posto dalla ministra d’oltremare Ericka Bareights.
“È difficile organizzarsi, non c’è più benzina, le pompe sono requisite per le necessità delle forze dell’ordine e le ambulanze. La popolazione è in ostaggio”. Queste le lamentele dei responsabili del movimento di protesta e sciopero generale.
L’unica che al momento propone qualcosa è la leader del Front National, Marine Le Pen, che cavalca la protesta anti-Hollande del paese sudamericano. “I nostri concittadini della Guyana sono uguali a tutti noi, non ne possono più!”. Ha tuonato nel corso di un comizio tenuto a Lille. Il primo ministro Cazeneuve sta tentando di risolvere la questione promettendo più sicurezza alla popolazione e un miglioramento delle condizioni in generale. “Solidarietà alla Guyana Francese” è stata espressa anche dal candidato dell’estrema sinistra, Jean-Luc Mélenchon.