Il corpo trovato all’interno di un trolley, ripescato in mare al porto di Rimini sabato scorso, è di una donna di origine asiatica che, secondo le prime ricostruzioni e gli accertamenti medici, sarebbe morta di stenti e denutrizione.
L’autopsia, eseguita questa mattina, non ha evidenziato cause esterne che possano aver provocato la morte e si escludono anche le ipotesi di asfissia o annegamento. L’ipotesi più probabile è dunque che fosse già in fin di vita e ridotta in condizioni disperate quando è stata messa da qualcuno all’interno della valigia.
La donna, estremamente magra, dai tratti somatici orientali, era rannicchiata nella valigia senza vestiti addosso e il corpo si trovava già in stato di decomposizione, poiché la morte sarebbe avvenuta almeno dieci giorni fa.
Inizialmente tra le ipotesi più accreditate sull’identità della vittima, secondo quanto riportato dal quotidiano genovese Il Secolo XIX, quella che faceva credere si potesse trattare della donna di origini cinesi Xing Lei Li, di 36 anni, di cui si sono perse le tracce durante una crociera nel Mediterraneo. Eventualità smentita dai tratti somatici che non combaciano (la donna trovata a Rimini è molto più alta di quella scomparsa) e soprattutto perché la crociera dalla quale è scomparsa Xing Lei Li ha toccato luoghi lontani oltre mille chilometri da Rimini. Inoltre anche lo stato di sofferenza fisica della donna trovata cadavere nella valigia non è compatibile. Gli uomini della Squadra mobile della Polizia continuano ad indagare.