«Mi avete distrutto, non sono un mostro», con queste parole si è rivolto ai cronisti Norberto Confalonieri, il primario del Centro Traumatologico Ortopedico Pini di Milano che da giovedì scorso si trova agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione e turbativa d’asta e di aver letteralmente rotto un femore ad una paziente per allenarsi, come emerso da alcune intercettazioni telefoniche.
Dopo oltre due ore di interrogatorio di garanzia davanti al gip di Milano Teresa De Pascale, l’avvocato del medico, Ivana Anomali, ha ribadito che il suo assistito «è stato dipinto come un mostro ed è affranto per essere finito su tutte le prime pagine». Lo stesso legale ha fatto sapere che il suo assistito è comunque sereno e tranquillo e contesta tutti i reati che gli sono addebitati. «Vi ricordo – ha detto l’avvocato Anomali ai giornalisti – che il professore Confalonieri è tra i cento migliori chirurghi ortopedici del mondo». Per quanto riguarda le intercettazioni il legale ha detto che «bisognerebbe leggere tutta la conversazione».
Nella memoria depositato oggi, il primario ha detto di non essere un mostro «né un money maker» come dice di essere stato descritto dagli organi di stampa. Nel corso dell’interrogatorio ha poi sottolineato il suo quotidiano lavoro nel suo ambulatorio al CTO tramite il servizio sanitario nazionale «per i pazienti meno abbienti» e che il fatto di visitare – come lui faceva – oltre 30 persone a settimana è una cosa rara per un primario.