«La speculazione è il richiamo stesso della vita, è l’eterno desiderio che costringe a lottare, a vivere; è nel piano della natura». Scrive così Émile Zola ne Il denaro – titolo originale L’argent – edito, dopo undici anni dall’ultima uscita nelle librerie, da Sellerio e curato da Fabio Grassi.
Il romanzo, scritto nel 1891 e facente parte del ciclo de I Rougon-Macquart, è basato su una storia vera parigina, ossia sul banchiere Paul Eugène Bontoux e sull’Union Générale, una banca d’affari fallita nel 1882. Il denaro, infatti, è il primo romanzo appartenente al genere “finanziario”, specchio e precursore di molte dinamiche poco limpide avvenute negli anni in Francia (e non solo).
Le vicende narrate dalla penna naturalista di Zola si concentrano proprio sulla grande speculazione internazionale immaginata da Aristide Saccard, un visionario capitalista che dopo aver vissuto la scalata del successo si ritrova nel baratro. L’ambientazione è quella della ville lumiere imperiale di Napoleone III, i personaggi che affiancano Saccard sono il fratello Hamelin – ingegnere con ideali positivistici – e Madame Caroline, vedova innamorata. I quali, assieme al giovane protagonista, sognano e mettono in piedi il progetto della Banca universale: una banca che si serve dei soldi dei risparmiatori – della borghesia del tempo – e che lavora su alcuni progetti in Medio Oriente, nel periodo del taglio del Canale di Suez.
Saccard, però, «non ama il denaro come un avaro» – come sostiene il figlio Maxime nell’opera – ed è, in fondo, un piccolo uomo con delle grandi ambizioni. I suoi compagni di avventura, come lui, vivono di speranze che si alternano a momenti di suspense ed a episodi comici, con tanto di colpi di scena. «Un romanzo insolitamente vario, con inattesi aspetti “romanzeschi”, talvolta vicini al melodramma, talvolta alla farsa, che intriga il lettore proprio attraverso la cosciente contaminazione dei generi» ha sottolineato Grassi nella sua introduzione al volume. I personaggi, poi, con le loro azioni, descrivono una società caratterizzata da moderni cliché, tuttora esistenti nel mondo degli affari.
Zola, allora, con Il denaro analizza tutti gli strati sociali, raccontando le vicissitudini dei diversi personaggi appartenenti a una stessa famiglia – quella descritta nel ciclo I Rougon-Macquart, di cui fanno parte anche Il ventre di Parigi, Nanà, Germinale e Il paradiso delle signore.