La quarta assemblea dei club di Serie A si è conclusa amaramente. Difatti, le 6 big – Juventus, Milan, Inter, Roma, Napoli e Fiorentina – hanno lasciato l’incontro di ieri, fissato per cercare un’intesa sul nuovo presidente da eleggere.
La frattura con gli altri club ora è evidente. «Impossibile, almeno allo stato attuale delle cose, trovare una soluzione» ha dichiarato l’amministratore delegato del Milan, Andriano Galliani, concorde con le altre cinque big. Aprendo la strada, di conseguenza, alla possibilità del commissariamento della Lega.
Ma a dividere a metà l’organo calcistico, tra le varie questioni, è soprattutto la ripartizione dei diritti tv attraverso un nuovo contratto. In effetti, i club più ricchi sono inamovibili su questo punto, schierati dal lato opposto rispetto a quello delle altre 14 società. Come ha fatto ben intuire Galliani: «Noi rappresentiamo l’80% della tifoseria italiana. Le altre squadre decideranno quello che è utile fare».
La rottura, quindi, «è insanabile», e «la governance è la foglia di fico per finire nei soliti problemi che ci sono in questa Lega» ha aggiunto l’amministratore delegato dei rossoneri, a seguito del meeting. «Le sei big hanno deciso di uscire dall’assemblea. Ora si andrà avanti con le medio-piccole società».
Sullo scontro e sulle elezioni del nuovo presidente, poi, si è espresso anche Giovanni Malagò, presidente del Coni: «Io non faccio il tifo per niente, tanto meno per il commissariamento della Lega Serie A. Ma il commissariamento diventerebbe indispensabile, se non si dovesse arrivare a un accordo nei tempi previsti dalle norme».
La prossima riunione, comunque, si svolgerà martedì 28 marzo. Anche se non è certa la presenza dei dirigenti delle “magnifiche sei” al tavolo dei lavori. Da quanto sta emergendo nelle ultime ore, queste non sarebbero d’accordo sulla data della prossima riunione. In quel giorno, infatti, ad Atene è in programma l’assemblea generale dell’Eca, l’Associazione dei club europei, di cui fanno parte Milan, Juve, Inter, Napoli, Fiorentina, Udinese, Roma e Sampdoria.