La storia del Milan è ormai la storia di una trattativa infinita. Da quando Silvio Berlusconi all’inizio del 2015 annunciò la volontà di cedere la squadra, è stato un susseguirsi senza sosta di annunci e smentite, di entrate in scena di personaggi ambigui, di proposte di acquisto da parte dei cinesi.
Cinesi che, come rivela oggi un’inchiesta dell’agenzia di stampa Agi, fanno capo a un personaggio piuttosto misterioso: Li Yonghong, affarista proprietario della cordata di Sino Europe Sport (SES), un fondo creato ad hoc per l’acquisizione del club rossonero.
Ma l’Agi rivela anche che a manifestare un interesse particolare nei confronti della squadra allenata da Vincenzo Montella era stato, fin dal giugno 2011, niente meno che l’attuale presidente cinese Xi Jin Ping. L’inchiesta svela che durante una visita ufficiale a Roma Xi, all’epoca vice-presidente del paese del dragone, aveva espresso all’allora Berlusconi presidente del Consiglio un particolare interesse all’acquisizione del club. In quel momento però, il patron del Milan non era interessato, e aveva declinato l’offerta.
Nel maggio 2015 emissari di Pechino avanzano una nuova proposta di acquisto. Xi Jin Ping ha intenzione di sviluppare il calcio cinese al livello nazionale, per renderlo competitivo a livello globale. E dunque invia in Italia, a proporre l’avvio di una trattativa, la signora Wang Xingxian, definita dalle cronache “la dama cinese”. Che riesce a far saltare il tavolo tra Berlusconi e il famoso mister Bee, l’affarista thailandese che in prima battuta avrebbe dovuto comprare il club. Infine, a dicembre 2015, la svolta: si avviano ufficialmente le trattative con Li Yonghong.
Al momento però la Sino Europe Sports, che ha già versato una caparra di 200 milioni nelle casse Fininvest, sembra sul punto di tirarsi indietro. La data del closing, la chiusura definitiva della trattativa per la vendita della società rossonera, slitta giorno dopo giorno. Il resto dei soldi, che dovrebbero essere versati entro il 7 aprile, sono in forse.