Grillo e i suoi salgono alle “stelle” nelle preferenze elettorali degli italiani. Emerge questo dal nuovo sondaggio realizzato da Ipsos PA e pubblicato dal Corriere della Sera. Il M5S arriva al suo risultato più alto: 33,3 %, più 1,4% rispetto allo scorso mese.
E dietro i grillini scende il Pd con il 26,8% con tre punti in meno. A contendersi il terzo posto è il centrodestra con una differenza minima tra Lega Nord (12,8%) e Forza Italia (12,7%). Dal basso della classifica guardano il podio Fratelli d’Italia (4,6%), Mdp (3,3%), Ncd (2,8%) e il fanalino di coda Sinistra italiana con il 2,7%.
Dai numeri si profila sempre più un sistema tripolare, in cui il M5s aumenta progressivamente i consensi, superando i 5 punti. Ma lo scenario sembra provvisorio, poiché non considera la grande area degli astensionisti, arrivata oggi al 33,6%.
M5S in ascesa. I pentastellati non sembrano accusare i recenti colpi. Né la difficile gestione della Raggi al Campidoglio o il caso Cassimatis, che ha creato scalpore per il tradimento alla “democrazia diretta”, sembrano affossare la credibilità del Movimento. Intanto il garante Beppe Grillo vuole presentarsi alle prossime elezioni in maniera impeccabile. Sono già pronti veri e propri “casting” di mille esperti di governo – tra sottosegretari, dirigenti, funzionari, consulenti, e anche qualche ministro di peso – che, come dichiarato da Grillo, aiuteranno a «non ripetere gli errori del passato».
Centrosinistra in crisi. Gli ultimi dati non sorridono al Pd. La formazione politica paga gli ultimi avvenimenti. Tra tutti la dibattuta scissione, che ha reso orfano il partito di importanti esponenti politici. Il nuovo Mdp, che si attesta al 3,3%, ha tolto, infatti, punti essenziali in termini di consenso. Ma a rincarare la dose c’è anche l’inchiesta Consip, che ha favorito un aumento di consensi per il M5S.
Centrodestra in stallo. Sempre più confusa la situazione del centrodestra. I partiti FI, Lega Nord e FdI superano insieme il 30%. Al momento un’alleanza sembra irraggiungibile: la mancanza di un programma e di una leadership condivisa spaccano l’area del centrodestra. Ambigua è invece la situazione della neonata Alternativa Popolare. Il nuovo partito di Alfano (2,8%) potrebbe riunire a sé i partiti centristi e creare una nuova alleanza tra i moderati.