Giancarlo Tulliani è irreperibile: a riferirlo è la Procura della Repubblica italiana, che ha spiccato verso il cognato dell’ex Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini una ordinanza di custodia cautelare. Lo stesso Fini, che ha chiesto di essere ascoltato dalle autorità, viene considerato interno alla vicenda di riciclaggio che i Tulliani avrebbero messo in atto insieme al “re delle slot” Francesco Corallo. Giancarlo Tulliani, in questo momento a Dubai, per la magistratura italiana è dunque irreperibile e, come scrive il gip Simonetta D’Alessandro, da alcune intercettazioni telefoniche sarebbe emerso il suo auspicio di non tornare in Italia “per evitare guai giudiziari”.
Nell’ordine di arresto, il giudice per le indagini preliminari evidenzia che Tulliani “deve essere arrestato perché si è reso ‘protagonista seriale’ di numerosi episodi di riciclaggio fra il 2008 e il 2015. Un lungo periodo che ha visto coinvolti anche il padre Sergio e la sorella Elisabetta col il suo compagno ed ex presidente della Camera, Gianfranco Fini”.
Secondo il quotidiano La Repubblica, “l’ordine di arresto di Giancarlo Tulliani nasce da un approfondimento investigativo dell’indagine che aveva condotto il 13 dicembre scorso all’arresto di Francesco Corallo, Rudolf Theodoor Anna Baetsen, Alessandro La Monica, Arturo Vespignani e Amedeo Labocetta, ritenuti capi e membri di un’associazione a delinquere a carattere transnazionale, che riciclava tra Italia, Olanda, Antille Olandesi, Principato di Monaco e Santa Lucia i proventi del mancato pagamento delle imposte sul gioco online e sulle video-lottery (Vlt), compiendo così reati di peculato, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Il profitto illecito una volta depurato, secondo chi indaga, sarebbe stato impiegato da Francesco Corallo in attività economiche e finanziarie, in acquisizioni immobiliari e destinato anche ai membri della famiglia Tulliani”.