Dopo quattro edizioni, a Taranto non ci sarà il concerto del primo maggio. “Non è un addio, ma un arrivederci”, hanno spiegato in una nota gli attivisti del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti. “È un segnale alla politica. Una decisione sofferta, ma necessaria visto il particolare momento storico che sta vivendo la nostra città”, hanno specificato. Taranto, infatti, si avvicina alle elezioni del nuovo sindaco e al rinnovo del consiglio comunale. Per questo, gli attivisti non vogliono che qualcuno “faccia di questa manifestazione uno strumento per l’imminente campagna elettorale”. Insomma, l’obiettivo è evitare che “le forze oscure” utilizzino “per scopi elettorali tutto ciò che ruota intorno a #UnoMaggioTaranto”.
Il comitato ha voluto lanciare un messaggio forte e chiaro. “Quando si spengono le luci, finito lo show e pulito il parco, non vogliamo ancora restare soli a combattere per i restanti 364 giorni contro le ingiustizie di questo territorio, inghiottito dalla spirale mortale dell’inquinamento industriale, politico e sindacale”, hanno sottolineato nel comunicato, ricordando alcune situazioni legate all’attuale amministrazione, rea, secondo gli attivisti, “di aver permesso coscientemente lo scorso anno l’abusivismo, con una mancanza di controllo da parte delle autorità preposte e lo sciopero della polizia municipale, indetto casualmente, proprio la giornata del primo maggio”.
Il concerto di Taranto costituiva un’alternativa al più famoso “concertone” di Roma, che dal 1990 va in scena in piazza San Giovanni in Laterano. Sul Parco Archeologico delle Mura Greche, invece, teatro della rassegna musicale pugliese, si sono esibiti artisti del calibro di Caparezza, Vinicio Capossela, Subsonica, Fiorella Mannoia, Litfiba, Daniele Silvestri e Niccolò Fabi. “Magari il silenzio di quei giorni e il parco vuoto – ha aggiunto il comitato – ci aiuteranno a riflettere su quanto ancora sia lunga la strada per restituire la dignità a questa città difficile. Arrivederci al 2018”.