Un’autobomba è esplosa stamane vicino ad un hotel di Mogadiscio, uccidendo almeno sei persone e ferendone altre quattro. Lo ha reso noto un funzionario della polizia locale. L’esplosione è avvenuta vicino all’hotel Weheliye, in una strada molto trafficata della capitale somala. Non sono arrivate ancora rivendicazioni, ma questo tipo di attentati è stato spesso opera dei jihadisti di al Shabaab.
L’organizzazione terroristica legata ad al-Qaeda aveva colpito a fine gennaio, sempre con le stesse modalità, l’hotel dei vip Dayah, frequentato da imprenditori e politici locali in vista, uccidendo 14 persone.
Nel giugno 2016, sempre a Mogadiscio, erano stati attaccati l’hotel degli stranieri (il bilancio era stato di 15 morti e 25 feriti) e l’Ambassador, albergo frequentato da alti funzionari, esponenti del governo e uomini d’affari sulla centrale via Makkah Almukarramah, lasciando sul terreno una quindicina di morti ed oltre 40 feriti. L’attentato era stato eseguito come rappresaglia in seguito all’uccisione della mente della strage dell’università keniota di Garissa, dove avevano perso la vita 148 studenti, in un raid condotto da militari somali con il sostegno di forze americane.
In entrambi i casi c’era stata dapprima un’esplosione causata da un’auto o da un camion bomba e i terroristi avevano poi fatto irruzione negli hotel a colpi di kalashnikov, sparando all’impazzata contro chiunque gli capitasse a tiro e barricandosi dentro con ostaggi, per poi venire uccisi negli scontri a fuoco con la polizia dopo essersi lasciati alle spalle una scia di sangue.