Il voto della Camera Alta segna la prima battuta d’arresto dell’esecutivo, mettendo in discussione il progetto di legge che autorizza l’uscita di Londra dall’Unione Europea. La Brexit va in standby ma non si ferma, inciampa sui diritti dei cittadini europei in Gran Bretagna.
A difendere i diritti dei cittadini europei già residenti in Inghilterra, sono stati i membri della Camera dei Lord ieri sera a larga maggioranza. . I Lord rimandano indietro la legge che autorizza il governo di Londra ad avviare il divorzio dall’UE. Il provvedimento torna davanti alla Camera dei Comuni, posticipando la timeline del governo May.
L’emendamento era stato presentato dall’opposizione laburista, appoggiato anche dai liberaldemocratici e da numerosi conservatori che hanno sfidato la linea guida del governo. Downing Street ripete la sua posizione ufficiale, cioè che la questione dei cittadini europei è in cima agli interessi, ma a una condizione. Tutto deve avvenire su una base di reciprocità, i diritti devono essere garantiti anche a quel milione di britannici che vivono nei diversi Paesi europei. In ogni caso la decisione presa dalla Camera dei Lord allunga i tempi ma non sarà decisiva per la Brexit, in quanto il voto definitivo spetta comunque alla Camera eletta.