Questa è la guerra. Come non si era mai vista prima. Lo dice a chiare lettere il rapporto ONU reso noto a Ginevra e che esamina il periodo relativo alla “battaglia di Aleppo” tra il luglio e il dicembre 2016, la Commissione, presieduta dal brasiliano Paulo Pinheiro, accusa le parti in conflitto di aver compiuto “gravi violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e umanitario che ammontano a crimini di guerra”. L’ennesimo fotogramma dell’orrore ritrae un convoglio di aiuti umanitari sventrato deliberatamente dalle forze del governo siriano in settembre nei pressi di Aleppo, a Orum al-Kubra. La Commissione afferma che “i mezzi ed i metodi utilizzati e le circostanze in cui è stato effettuato l’attacco indicano che le forze siriane hanno cercato di ostacolare deliberatamente la consegna degli aiuti umanitari”. Tra palazzi stritolati, ospedali distrutti e edifici ridotti a scheletri l’uso di munizioni via aria con la consapevolezza della presenza dei funzionari dell’Onu e della Croce rossa che operavano nel luogo, “le forze siriane hanno commesso il crimine di guerra di attaccare deliberatamente personale umanitario, negare aiuti umanitari e attaccare civili”. Quindici gli operatori uccisi, demoliti gli aiuti tanto attesi dalla popolazione.
L’ONU ha anche denunciato l’uso da parte delle forze siriane di armi proibite come il cloro o le bombe a frammentazione. Quest’ultime oltre a polverizzare disperdono centinaia di frammenti che non sono schegge qualsiasi, bensì trappole micidiali, colorate per incuriosire chi fruga fra le macerie e poi esplodere appena sfiorate. Cambiando la vita e ogni anno a migliaia di bambini. “I civili non sono solo bloccati tra due fuochi -si legge nel rapporto- ma molto spesso sono proprio presi di mira come obiettivi. L’aviazione siriana e russa ha bombardato senza sosta la città di Aleppo, nel quadro di una strategia che intende ottenere la capitolazione delle altre parti. Centinaia di civili – tra cui molti bambini – sono stati uccisi dai bombardamenti quotidiani. Bombe perforanti, bombe a frammentazione, armi incendiarie e dei bidoni di cloro sono stati usati contro delle zone abitate”. Dall’altra parte della barricata ci sono i ribelli siriani che avrebbero attaccato molti civili, in particolare ad agosto sparando numerosi colpi contro un minibus di studenti mentre, all’inizio di ottobre, hanno attaccato un mercato. Il documento denuncia inoltre l’accordo per l’evacuazione Aleppo est tra governo e gruppi armati: i civili non avevano possibilità di restare e simili accordi ammontano “al crimine di guerra di spostamento forzato di popolazioni civili”. Per gli esperti indipendenti della commissione, “le tattiche brutali” utilizzate dalle parti in conflitto in Siria hanno provocato una “sofferenza senza pari” dei civili.