Dopo il 1969 la Luna non è mai stata così tanto vicina. Elon Musk, Ceo della Tesla Motors, ha in mente un’idea “galattica”: la sua compagnia spaziale Space X ha annunciato un viaggio intorno alla Luna per la seconda metà del 2018. Questa volta non si tratterà di ricerca scientifica, ma di puro turismo. I fortunati saranno due cittadini privati, che si faranno carico delle spese di viaggio. Musk non ha rivelato né i costi né l’identità dei viaggiatori.
I preparativi verso l’orbita lunare cominceranno già da quest’anno. È prevista una formazione degna di un’astronauta con tanto di visite mediche e addestramento per un viaggio lungo 682.000 chilometri. I clienti saliranno a bordo della capsula Crew Dragon (Dragon Version 2): sarà una versione modificata dell’attuale Dragon, che la SpaceX utilizza per il trasporto di materiale sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Il visionario Musk apre così le porte al “turismo spaziale”. Non tutti credono nel progetto del giovane miliardario, altri invece la ritengono un’idea concreta e possibile. Tra questi ultimi è intervenuto Phil Larson, ex consigliere per le politiche dello spazio di Obama. «L’idea di Musk mostra che l’industria spaziale commerciale americana è pronta ad andare oltre l’orbita bassa non tra dieci anni ma ora», ha dichiarato Larson. E la nuova amministrazione degli Stati Uniti sembra appoggiare i progetti avveniristici. Il presidente Trump ha dichiarato di «essere pronto a liberare i misteri dello spazio». Tuttavia il nuovo governo non ha ancora presentato un piano concreto sulle risorse e sugli obiettivi per le prossime esplorazioni spaziali.
La Nasa ha accolto la notizia con sobrietà attraverso un comunicato stampa. L’agenzia spaziale statunitense dice di «elogiare i suoi partner che cercano di raggiungere nuovi alti obiettivi», ma precisa che il primo interesse rimane «il rispetto degli obblighi contrattuali per tornare a effettuare lanci con astronauti dagli Stati Uniti verso l’ISS».