Nel nostro Paese nelle ultime settimane è tornato d’attualità il tema dei vaccini, dopo i numerosi casi di meningite che hanno creato un clima di paura forse eccessivo. La prevenzione è comunque fondamentale, se non si vuole finire come in Romania dove in questi giorni si è avuta una vera e propria epidemia di morbillo, con oltre 2.300 casi di contagio e decine di morti dovute al fatto che in quel Paese la vaccinazione non è obbligatoria.
In Italia negli ultimi anni si è registrato un calo nella percentuale di vaccinati che potrebbe portare al riemergere di malattie all’apparenza debellate. I recenti episodi di meningite, però, hanno spinto molta gente ad affollare nuovamente gli ospedali italiani. Ne abbiamo parlato con Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
«Ad eccezione della Toscana, in realtà, nel 2016 la situazione è stata simile a quella degli anni precedenti. La differenza è che a seguito dei primi contagi tutti i casi successivi sono stati riportati dalla stampa, e questo ha spaventato la gente».
I dati del Ministero della Salute mostrano un forte calo delle vaccinazioni in Italia a partire dal 2013. Come se lo spiega?
«I vaccini sono vittima del loro stesso successo. Hanno limitato moltissimo alcune malattie, che di conseguenza nell’immaginario di molti non esistono più. Ma in realtà non è così: non sono state totalmente debellate e per questo è importante vaccinarsi. Il calo è poi alimentato anche da una parte piccola, ma molto aggressiva, di persone e gruppi pregiudizialmente contrari per motivi ideologici o politici. Sono persone molto abili a comunicare, che riescono a impaurire la gente giocando sugli effetti collaterali dei vaccini. È importante però sottolineare che malattie come l’autismo non sono assolutamente imputabili alla vaccinazione».
Il web può essere una pericolosa cassa di risonanza per questi gruppi?
«Pur essendo un’importante risorsa, bisogna vigilare perché chi non ha gli strumenti conoscitivi e culturali adatti rischia di prendere per buone certe falsità che circolano in rete. Per fortuna da un paio di anni si registra un’inversione di tendenza, ma è fondamentale un controllo e una presenza delle istituzioni anche sui social».
Con i nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza) molti vaccini diventeranno gratuiti, in quanto strumento per la prevenzione collettiva. Come giudica questa misura?
«È sicuramente una novità molto importante, alla quale ho anche contribuito. Di fatto andremo ad offrire ai cittadini tutti i vaccini più utili».
Si è discusso nelle ultime settimane di estendere a livello nazionale l’obbligo di vaccinazione negli asili introdotto da Emilia, Toscana e Trieste. Come valuta quest’ipotesi?
«Non possiamo permettere che i nostri bambini vengano esposti a rischi inutili. Perciò guardo con grande apprezzamento alle iniziative fatte da queste Regioni. Ma soprattutto auspico che il Parlamento raccolga l’idea di fare una legge nazionale che obblighi al certificato vaccinale i genitori che vogliono iscrivere i loro figli all’asilo».
L’audio dell’intervista a Lumsa News al presidente Walter Ricciardi