Non solo Uber nell’occhio del ciclone. In questi giorni un’altra startup del web è nel mirino delle proteste: si tratta di Flixbus, piattaforma online che offre tramite app un servizio di viaggi in pullman. Nata in Germania, Flixbus ha conosciuto un immediato successo anche in Italia, dove conta ormai più di tre milioni di passeggeri. A metterla a rischio, un emendamento proposto dal Senato all’interno del decreto Milleproroghe. Il testo prevede che i servizi di viaggio su gomma interregionali possano essere erogati solo da aziende per cui il trasporto è l’attività principale e non alle piattaforme web che si appoggiano a partner sul territorio.
«In questi giorni si è parlato molto della protesta dei tassisti e meno della norma anti Flixbus che voleva cancellare il diritto di tanti consumatori a viaggiare su autobus lowcost. Ho chiesto al governo di cancellare questa norma e il governo ci ha dato ragione: sarà abrogata al primo provvedimento utile», spiega il presidente della Commissione Affari Costituzionali Andrea Mazziotti, relatore del Milleproroghe alla Camera. «Sono molto soddisfatto e altrettanto contenti saranno i tantissimi viaggiatori che in questi anni hanno avuto più possibilità di scelta. Vince la concorrenza, vince il libero mercato, sempre nel perimetro fissato dalla legge», conclude il presidente della Commissione Affari Costituzionali.
E proprio alla Camera il decreto ha incassato ieri la fiducia per avviarsi oggi verso l’approvazione definitiva. Alle 13 è previsto infatti il voto definitivo. Nel frattempo sembra si siano placate le proteste dei tassisti e degli ambulanti nelle piazze italiane dopo gli scontri e le violenze dei giorni scorsi. Il governo ha promesso entro un mese le modifiche al decreto: la prima per il riordino del settore e l’altra per la lotta all’abusivismo.