L’assistenza ai disabili è stata negli ultimi giorni al centro delle dure polemiche dell’ex Iena Pif contro il governatore della Sicilia Rosario Crocetta. Ma il sostegno a queste persone è una questione nazionale, che il governo sta affrontando nell’ambito scolastico. Si parla di “inclusione scolastica”, ed è una delle otto deleghe rimaste in sospeso della “Buona Scuola” e varate dal nuovo ministro Valeria Fedeli.
Il testo del governo sottolinea alcuni aspetti, che i sindacati definiscono “pericolosi”: non saranno più le scuole a stabilire le ore necessarie per uno studente disabile. Inoltre a sollevare le proteste è la questione della disabilità grave, che potrebbe non essere più sufficiente a garantire il massimo dell’assistenza.
Saranno i “Gruppi per l’inclusione territoriale” a stabilirlo: commissioni esterne composte da un presidente, tre presidi e due docenti, che valuteranno l’assistenza in base a criteri più complessi. Il decreto fa riferimento, infatti, a una quantificazione del fabbisogno assistenziale effettuata “sulla base della valutazione diagnostico funzionale, che è diversa dall’accertamento delle condizioni di disabilità.
Una questione spinosa che potrebbe portare a una rivoluzione nella riforma del sostegno scolastico. Per il Miur le nuove mosse garantiranno la piena inclusione scolastica, oltre a semplificare le procedure. Idee, tuttavia, non condivise dai sindacati e dalle categorie, che parlano di trucco per risparmiare sull’assistenza, a svantaggio della qualità di insegnamento. «Il nuovo sistema potrebbe comportare un taglio di 30mila docenti di sostegno», denuncia la Flc Cgil. E le famiglie aggiungono: «Ci vogliono togliere anche l’arma dei ricorsi in tribunale».
E in effetti a preoccupare è la modifica della legge 104, che regola l’assistenza ai disabili. Fino ad oggi le sentenze della Cassazione hanno dato ragione alle famiglie nel caso di mancanza di docenti o di fondi per l’assistenza. E le deroghe per le supplenze aggiuntive sono sempre di più rispetto a quelle previsto dal Ministero. Quest’anno sono state 30 mila. In futuro potrebbero essere molte meno.