Papa Francesco ha ripreso oggi le udienze generali in piazza San Pietro dopo la pausa invernale, svolgendo una catechesi intitolata “Nella speranza ci riconosciamo tutti salvati”. In particolare, il Pontefice ha parlato della bellezza del creato, ricordando che si tratta di «un dono meraviglioso che Dio ha posto nelle nostre mani, perché possiamo entrare in relazione con Lui e riconoscervi l’impronta del suo disegno d’amore, alla cui realizzazione siamo tutti chiamati a collaborare». A causa del suo egoismo, però, l’uomo «finisce per rovinare anche le cose più belle che gli sono affidate». A tal proposito, il Papa ha fatto esplicito rifermento all’acqua: «L’acqua è una cosa bellissima, ci dà la vita, ci aiuta in tutto. Ma per sfruttare i minerali si contamina l’acqua, si sporca e si distrugge la creazione».
In un altro passaggio della sua udienza, Bergoglio ha avuto parole di conforto per i tanti fedeli che, specie di questi tempi, vivono nello sconforto e nel pessimismo: «Lo Spirito Santo, respiro della nostra speranza, mantiene vivi il gemito e l’attesa del nostro cuore. Lo Spirito vede per noi oltre le apparenze negative del presente e ci rivela già ora i cieli nuovi e la terra nuova che il Signore sta preparando per l’umanità».
Con riferimento all’attualità, il Papa inoltre si è detto molto preoccupato per le notizie che arrivano dal Sud Sudan, «dove ad un conflitto fratricida si unisce una grave crisi alimentare che colpisce il Corno d’Africa e che condanna alla morte per fame milioni di persone, tra cui molti bambini. È più che mai necessario – ha aggiunto Papa Francesco – l’impegno di tutti a non fermarsi solo a dichiarazioni, ma a rendere concreti gli aiuti alimentari e a permettere che possano giungere alle popolazioni sofferenti».
Prima di recarsi in piazza San Pietro, Francesco ha incontrato alcuni familiari delle vittime dell’eccidio del primo luglio 2016 di Dacca, in Bangladesh.