«Ho ereditato un caos, ma me ne occuperò» ha dichiarato ieri Donald Trump in una conferenza stampa alla Casa Bianca. Ma forse la confusione maggiore circonda proprio il tycoon. Da una parte i rifiuti alle nomine, dall’altra il vero cruccio del neo presidente: il bando anti immigrazione. Ieri il vice ammiraglio in pensione Robert Harward ha detto no alla carica di Consigliere per la Sicurezza. Trump dovrà scegliere qualcun altro per sostituire Mike Flynn, dimissionario dopo lo scandalo dei suoi rapporti con l’ambasciatore russo Kislyak. Parlando dell’ex funzionario, Trump non ha lesinato attacchi alla stampa definita «disonesta». «Sono tutte fake news» ha detto chiudendo la questione, «quei report sui rapporti di miei consiglieri e assistenti con funzionari russi sono una barzelletta». Flynn secondo il presidente «stava facendo il suo lavoro» ma ha aggiunto di ritenere inammissibile il mancato coinvolgimento del vice presidente Mike Pence.
Il ripensamento di Harward arriva dopo la rinuncia al ministero del Lavoro da parte di Andrew Putzer, sul quale gravavano diversi dubbi, come l’assunzione di una colf immigrata clandestina e le violenze domestiche.
Donald Trump ha parlato anche del Muslim Band, per il quale ha promesso un nuovo decreto per la prossima settimana. Il dipartimento di giustizia ha annunciato che il nuovo ordine esecutivo sarà rimodellato in base ai temi sollevati dalla Corte d’Appello di San Francisco, che la scorsa settimana aveva respinto il ricorso del governo contro la sospensione del bando.