Si terrà oggi e domani a Bonn la riunione tra i ministri degli Esteri dei Paesi membri del G20. All’incontro parteciperà anche Sergej Lavrov, come confermato dalla portavoce del ministro russo, Maria Zakharova.
Oggi a Bonn avverrà, inoltre, il primo storico faccia a faccia tra Lavrov e Rex Tillerson, il nuovo segretario di Stato americano. I due discuteranno soprattutto “delle principali crisi internazionali sulle quali i nostri Paesi dovrebbero cooperare”, fa sapere la Zakharova.
Il clima tra Russia e Stati Uniti alla vigilia di questo primo incontro è tutt’altro che sereno. Dopo una campagna elettorale segnata dalle accuse di hackeraggio dei russi per favorire l’elezione di Trump, negli ultimi giorni si sono scritti nuovi capitoli del complesso rapporto tra le due superpotenze. Michael Flynn, l’ormai ex consigliere per la sicurezza nazionale americano, si è dimesso dopo che i democratici lo hanno accusato di aver mentito sui propri colloqui con l’ambasciatore russo a Washington Sergey Kisliak. Flynn sarebbe stato ricattabile dalla Russia per via di alcune telefonate con l’ambasciatore nelle quali i due discutevano della possibilità di togliere le sanzioni alla Russia. Dopo le dimissioni di Flynn, gli oppositori di Trump chiedono al più presto un’inchiesta, che potrebbe vedere coinvolti altri uomini di spicco dello staff repubblicano alla Casa Bianca.
Proprio il tema delle sanzioni americane alla Russia sarà probabilmente una delle questioni affrontate quest’oggi da Tillerson e Lavrov. Obama ha più volte sanzionato il Paese guidato da Putin nel corso della sua presidenza, segnando il minimo storico nei rapporti tra i due Stati dai tempi della guerra fredda. Il Cremlino puntava su Trump per veder cancellate queste ammende, come quelle inflitte da Obama nel 2014 dopo l’annessione della Crimea, ma proprio a tal proposito il portavoce Usa Spicer ha dichiarato che “si aspetta dal governo russo che diminuisca la violenza in Ucraina e restituisca la Crimea”. La risposta rabbiosa di Mosca non si è fatta attendere: “Non restituiamo i nostri territori. La Crimea appartiene alla Russia”, fa sapere perentoria la portavoce Zakharova.