La sfilata di moda sul Partenone non s’ha da fare. La Grecia, pur messa in ginocchio dalla crisi economica e strozzata dall’innalzarsi progressivo del debito pubblico, ha detto no alla proposta di Gucci di far sfilare la collezione Cruise 2017 tra le colonne doriche dell’Acropoli di Atene. Quindici minuti, (questa la massima durata di una sfilata) che avrebbero fruttato un contributo di 2 milioni di euro da parte della maison fiorentina destinati ai lavori di restauro sulla antica cittadella, o per finanziare qualsiasi progetto simile designato dalle autorità greche. Non solo: la stampa greca ha parlato di un’altra somma milionaria offerta dal marchio della doppia G per i diritti video del defilé. Il ministro della Cultura Lydia Koniordou ha rimesso la questione nelle mani del Consiglio archeologico centrale della Grecia che ha deciso di respingere l’offerta. “Il carattere culturale unico dei monumenti dell’Acropoli è incompatibile con questo tipo di evento” si legge nel comunicato che spiega le motivazioni, “Il Partenone è un importante monumento e simbolo universale che noi greci dobbiamo proteggere”. A nulla è servito ricordare che nel 1951, proprio il Partenone fu la passerella di Christian Dior, le autorità greche restano irremovibili. L’arte millenaria non si compra né si vende, dunque. Neanche nel paese con il debito pubblico più alto.
Sfilata al Partenone
il no di Atene a Gucci:
"L'acropoli non si affitta"
La maison fiorentina avrebbe offerto
2 milioni di euro per i restauri
16 Febbraio 201753