A meno di un mese dall’insediamento di Donald Trump, la sua amministrazione perde il primo membro. Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, il generale in pensione Michael Flynn, ha infatti rassegnato ieri le sue dimissioni. A costringere l’ex generale alle dimissioni sarebbero alcune conversazioni telefoniche compromettenti in cui aveva discusso con l’ambasciatore russo a Washington, Sergey Kislyak, menzionando una possibile diminuzione delle sanzioni alla Russia. I contatti tra i due sono stati intercettati dall’intelligence americana. Le telefonate risalgono infatti a quando Flynn non si era ancora insediato come consigliere per la Sicurezza, ma vi era stato designato e non aveva dunque l’autorità per attuare negoziati con altri paesi. Interrogato dal vicepresidente Mike Pence, che chiedeva lumi su quelle trattative segrete con l’ambasciatore di Putin, il generale ha aggravato la propria posizione, mentendo.
Nell’attesa di trovare un sostituto per Flynn, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha nominato Joseph Keith Kellogg suo consigliere della Sicurezza nazionale ad interim.
“Mi sono sinceramente scusato con il presidente e con il vice presidente, che hanno accettato le mie scuse”, afferma Flynn nella lettera di dimissioni aggiungendo anche: “Nei miei 33 anni di onorato servizio militare, e nella mia gestione come consigliere per la Sicurezza nazionale, ho sempre svolto il mio dovere con la massima integrità e onestà nei confronti di coloro i quali ho servito, incluso il presidente degli Stati Uniti”
Nonostante ciò, il sostituto designato potrebbe essere l’ex capo della Cia, il generale David Petraeus. Secondo quanto riferito dalla Cnn, Petraeus incontrerà il presidente alla Casa Bianca già nelle prossime ore. Già durante la campagna elettorale Trump aveva “corteggiato” il generale, che si è guadagnato una certa fama durante le sue missioni in Iraq e Afghanistan.