Un gene sarebbe in grado di far scattare il senso di sazietà. Un gene che, però, è presente soltanto nel cervello dei vermi cilindrici. È questa la curiosa scoperta realizzata da alcuni scienziati australiani e danesi, la quale garantirebbe l’interruzione del ciclo di alimentazione eccessiva e la mancanza di esercizio. In altre parole, una terapia contro l’obesità.
I vermi cilindrici, conosciuti anche come nematodi, sono parassiti presenti nell’intestino che condividono con gli esseri umani l’80% dei geni. La particella cromosomica all’interno dei vermi controlla sia l’accumulo di grasso nell’intestino che il bisogno di dormire a seguito della digestione. Questa importante scoperta, quindi, potrebbero portare alla creazione di un farmaco in grado di ridurre l’appetito e di stimolare il desiderio di attività fisica. Almeno secondo gli studi dei ricercatori della Monash University di Melbourne e dell’University of Copenaghen.
«Quando gli animali sono malnutriti, cercano cibo vagando nel loro ambiente. Quando sono sazi si fermano ed entrano in uno stato di sonnolenza», ha scritto Roger Pocock, docente che guida le ricerche in entrambe le università. «Poiché i nematodi hanno tanti geni in comune con l’uomo, offrono un ottimo sistema-modello per investigare e comprendere meglio processi come il metabolismo e anche malattie umane», ha evidenziato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.
Gli studiosi, infatti, hanno scoperto che quando il gene è eliminato dal verme, quest’ultimo raccoglie nell’intestino il 20-30% di grasso in più del normale e, di conseguenza, è più probabile che si addormenti. La scelta dei ricercatori, comunque, è ricaduta su questo tipo di verme in quanto il suo cervello è piuttosto semplice: vi sono soltanto 302 neuroni e 8000 sinapsi. Inoltre, gli scienziati hanno mostrato che è possibile aumentare i livelli di grasso al suo interno, alimentandolo con una dieta ad alta concentrazione di glucosio. «È come dar loro da bere una lattina di Coca Cola», ha concluso Pocock.