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HomeCronaca Caso Yara Gambirasio La madre di Bossetti: “Inseminata a mia insaputa”

Caso Yara Gambirasio
La madre di Bossetti:
"Inseminata a mia insaputa"

La rivelazione choc ieri sera su La7

durante la trasmissione "Bianco e Nero"

di Salvatore Tropea14 Febbraio 2017
14 Febbraio 2017

Foto Ansa.it: l'arrivo in Tribunale della mamma di Giovanni Bossetti, Ester Arzuffi, con l'avvocato Marcello Bonomo, Bergamo, 24 Febbraio 2016. ANSA/PAOLO MAGNI

Nuovi risvolti e rivelazioni, almeno in apparenza, sul caso di Yara Gambirasio, la ragazza rapita e uccisa nel novembre del 2010, che ha visto Massimo Bossetti, condannato in primo grado all’ergastolo.

Le indagini hanno inchiodato Bossetti grazie alla prova del Dna, ma la stessa perizia di laboratorio aveva anche rivelato che il muratore bergamasco sarebbe stato concepito da una relazione extraconiugale della madre, Ester Arzuffi, con il signor Giuseppe Guerinoni, nel frattempo deceduto

Ieri sera la rivelazione choc della signora Arzuffi che, intervistata dal giornalista Vito Francesco Paglia nel corso del programma di Luca Telese “Bianco e Nero”, in onda su La7, ha “rivelato” di essere stata vittima, a sua insaputa, di una inseminazione artificiale. Ester Arzuffi ha confermato di aver conosciuto Guerinoni nel periodo 1966-1967, quando quest’ultimo era l’autista dell’autobus con cui la madre di Bossetti si recava a lavoro; ha però negato qualsiasi tipo di relazione, sottolineando il distacco temporale da quegli anni alla nascita del figlio, avvenuta soltanto nell’ottobre del 1970.

La scienza però, come ha fatto presente Paglia durante l’intervista, non si sbaglia e i risultati dell’esame del Dna sono inequivocabili. È a questo punto che sono arrivate le rivelazioni della Arzuffi, che ha fatto sapere come, con il marito, avessero problemi nell’avere dei bambini. «Rimanevo incinta – ha detto – ma i bambini mi morivano e allora il mio ginecologo mi disse di dare una mano agli spermatozoi di mio marito». Seconda la madre di Bossetti fu dunque proprio il ginecologo a praticarle una PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) a sua insaputa. Per confermare la sua versione, la donna ha dichiarato di ricordare che una volta il medico le iniettò un «liquido freddo, freddissimo», che si tratterebbe appunto del liquido seminale utilizzato nei trattamenti di Pma, nonostante negli anni settata fosse questa una pratica vietata.

Le dichiarazioni di Ester Arzuffi, per quanto incredibili sembrino, potrebbero aprire nuovi scenari nel processo a Massimo Bossetti. Quest’ultimo, infatti, risulta essere “ignoto 1” e l’unico indagato per l’omicidio di Yara, ma se Giuseppe Guerinoni era davvero un donatore – clandestino – per l’inseminazione artificiale, non si può escludere ci siano altri, nel territorio bergamasco, con il suo stesso Dna.

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