L’attesa pagella sull’Italia, redatta da Bruxelles, è finalmente arrivata. Pierre Moscovici, commissario europeo agli Affari economici, stamattina ha illustrato le Previsioni economiche d’inverno della Commissione europea.
Bruxelles, difatti, ha fatto subito sapere «di aver preso nota positiva dell’impegno, del governo italiano, nel varo di misure correttive (per un valore dello 0,2% del Pil) entro il prossimo aprile. Le misure di bilancio aggiuntive, però, saranno conteggiate solo quando dettagliate». Non si tratta, quindi, di un ultimatum all’Italia, ha precisato Moscovici. Che ha aggiunto: «Stiamo discutendo in modo costruttivo e positivo col ministro Padoan». I lavori per la preparazione della relazione sul debito dell’Italia sono in corso, e «si terrà conto di tutti i fattori che possono spiegare perché il Paese non rispetta la regola sul debito».
Inoltre, sono «sostanzialmente stabili», secondo l’Ue, i rapporti deficit-Pil e debito-Pil in Italia. Il primo, difatti, è rivisto lievemente al ribasso per il 2016 (al 2,3% dal 2,4% delle previsioni autunnali). Il secondo, invece, resta invariato al 2,4% per il 2017. Stesso discorso vale per il debito, in calo per il 2016 dal 133% al 132,8%, mentre sale al 133,3% nel 2017 dal 133,1%.
La Commissione Ue, però, ha sottolineato anche la crescita dell’Italia, nel 2016, da +0,7% al +0,9%. Sono stabili, poi, le previsioni per il 2017, con un Pil invariato al +0,9%, al contrario di quanto accadrà nel 2018 con una stima di crescita che sale dall’1 all’1,1%. Uno sviluppo, quindi, «stabile ma modesto, trainato da tassi d’interesse reali bassi e da una domanda esterna più forte, ma dove debolezze strutturali ostacolano una ripresa più robusta». Per l’Ue, in particolar modo, «l’incertezza politica e il lento aggiustamento del settore bancario pongono rischi al ribasso alle prospettive di crescita dell’Italia». Anche se «un forte impulso potrebbe ancora avvenire dalla domanda esterna». Secondo la Commissione, infatti, gli investimenti dovrebbero crescere del 2,4%, beneficiando delle misure della Legge di bilancio 2017.
La disoccupazione, infine, resta alta, mentre decelera l’occupazione rispetto ai due anni precedenti, per via «della fine dagli incentivi fiscali per le nuove assunzioni». Tuttavia «le riforme passate – ha concluso Moscovici – sosterranno l’occupazione nel 2017-2018».