Il cinema a due euro arresta la corsa Auditel sanremese dopo il boom della prima serata. Ieri, mercoledì 8 febbraio, nelle sale italiane si è tenuto l’ultimo appuntamento con “Cinema2Day”, l’iniziativa lanciata a settembre 2016 dal ministero della Cultura insieme alle associazioni di settore Anem, Anec, Anica, che offre la visione di tutti i film in programmazione a 2 euro ogni secondo mercoledì del mese.
Oltre 1 milioni di spettatori – per la precisione 1.034.018 – hanno aderito all’iniziativa, nonostante fosse la settimana della più grande kermesse musicale del paese. L’edizione numero 67 di Sanremo targata Conti-De Filippi è infatti partita con un ottimo risultato: share del 50,4% durante la prima serata, numero che non si vedeva dal lontano 2005, quando le redini dell’Ariston erano in mano a Paolo Bonolis. Ma il dato di martedì vede una discesa al 46,6%. La serata di ieri è stata seguita da 10 milioni 367 mila telespettatori, addirittura meno di quelli del 2016, quando il termometro auditel della seconda serata aveva toccato il 49.9%.
Che quel milione di differenza fra prima e seconda serata dell’edizione 2017 sia stato rubato dal cinema appare un dato più che plausibile. Il successo dell’iniziativa Cinema2Day è infatti stato crescente e ha dato voglia agli italiani di riavvicinarsi alla magia della sala. «Non spezziamo questo incantesimo» scrive Dario Franceschini, che è il primo a lanciare un appello sul sito del ministero dei beni culturali agli altri sponsor dell’iniziativa affinché venga prolungata. In un tweet annuncia poi tutta la sua soddisfazione, citando il lo straordinario successo nonostante l’enorme portata della settimana sanremese.
Ciò che appare certo è che nel 2016 gli italiani si siano nuovamente riavvicinati al settore culturale: i grandiosi risultati delle domeniche gratis al museo hanno incrementato il turismo culturale così come Cinema2day ha contribuito all’aumento dei biglietti staccati al botteghino. Un dato incoraggiante che dimostra orizzonti più rosei nel futuro dell’industria culturale.