Un boato nella notte, poi le fiamme. Intorno alle 3:30 del mattino Daniele Sebastiani, presidente del Pescara Calcio, ha assistito impotente all’incendio delle sue due auto parcheggiate nel vialetto della sua abitazione. Non c’è alcun dubbio sulla natura dolosa dell’incendio. Un atto intimidatorio, l’ultimo di una lunga serie, che Sebastiani non può più sopportare: “Adesso basta – è la sua dichiarazione a caldo rilasciata al quotidiano abruzzese Il Centro – Sono indignato, a fine anno lascio la società”.
Un’intenzione, quella di mollare tutto, che Sebastiani aveva già palesato dopo l’inasprirsi delle tensioni tra tifosi all’indomani del match di domenica scorsa in cui il Pescara è stato travolto dalla Lazio per 6-2. Nei pressi dello stadio Adriatico erano comparse scritte offensive nei confronti del presidente. Anche a Natale, la cena d’auguri organizzata dalla società era stata rovinata da un blitz degli ultrà.
D’altronde, quella di domenica è stata solo l’ultima “batosta” in una lunga serie di sconfitte che hanno portato il Pescara a sprofondare all’ultima posizione della classifica, a soli 9 punti, con sei pareggi ed un’unica vittoria a tavolino contro il Sassuolo. Una situazione imbarazzante dunque, quella della squadra abruzzese allenata da Francesco Oddo, in drammatica picchiata verso la serie B.
Nel frattempo a casa Sebastiani, la Digos di Pescara cerca di ricostruire le dinamiche dell’incendio grazie alle telecamere di sorveglianza presenti nello stabile. Chi ha agito potrebbe infatti aver lanciato dall’esterno un tizzone incendiario o aver violato il cancello per entrare all’interno del cortile e cospargere di liquido infiammabile le due vetture.
La Lega Calcio di Serie A ha espresso solidarietà a Sebastiani: “Non si possono in alcun modo tollerare tali violenze e atti intimidatori, tantomeno nei confronti di un presidente che ha sempre gestito il suo club di calcio con immensa passione e grandi sforzi”, si legge nel comunicato stampa.
