La leader frontista taglia il nastro rosso della sua corsa all’Eliseo. E lo fa con il motto “On est chez nous!”, ribadendo i valori di nazionalismo, protezionismo e xenofobia del partito di cui è portavoce. Ieri a Lione il comizio di apertura della sua campagna elettorale. Marine Le Pen ha presentato il suo programma davanti a tremila sostenitori e migliaia di tricolori blu, bianchi e rossi. Il comizio si è aperto con la proiezione di un filmato che la vedeva protagonista, al timone di una meravigliosa barca a vela, entrare trionfante all’Eliseo. Poi un’ora di discorso per presentare 144 impegni di governo. Per “rimettere in ordine la Francia”, come ha promesso la candidata, annunciando di poterlo fare entro cinque anni. I riferimenti a Trump sono stati accolti con ovazioni dalla platea: “Trump rispetta le sue promesse, mantiene gli impegni presi nell’interesse degli elettori”, ha affermato la leader.
Isolazionismo sul piano internazionale. Cuore del suo discorso è stato l’attacco all’Unione europea, definita da lei stessa “un fallimento”. Sull’Europa, la leader della Rosa Blu non ha lasciato spazio all’interpretazione, pur mostrandosi piuttosto cauta. Per ora infatti, non pretende un addio immediato dall’Ue, ma propone una trattativa di sei mesi con Bruxelles e successivamente un referendum sulla possibile “Frexit”. Con la vittoria del Front National, Le Pen ha promesso che il paese uscirà non solo dall’eurozona, ma anche dalla Nato. Sul piano economico il suo programma prevede il ritorno a 60 anni come età pensionabile; la patrimoniale sarà mantenuta, mentre sarà diminuito l’Irpef sulle prime fasce dei contribuenti. “Il nostro paese è volontarismo e patriottismo”, ha affermato la candidata.
Difesa e chiusura delle frontiere. “La nazione prima di tutto” è uno degli slogan più amati dei suoi sostenitori. Le Pen ha promesso l’abbandono di Shengen e il ripristino delle frontiere. Gli stranieri privi di permesso di soggiorno saranno dunque esclusi dal programma di welfare e scuola del paese. Saranno privati di assistenza sanitaria, sociale e di ogni genere di sussidio. Tutto ciò in favore della “priorità nazionale”. Nel programma della frontista c’è il tentativo di limitare anche gli ingressi legali in Francia e di ridurli a 10mila. La leader infine intende combattere la globalizzazione su due fronti: quella finanziaria, rappresentata dal capitalismo e a cui si contrappone il patriottismo economico, e quella del terrore. Su questo fronte intende potenziare le forze dell’ordine contro il fondamentalismo islamico, introducendo 15mila poliziotti e garantendo loro la “presunzione di legittima difesa”, e con la creazione di 40mila nuovi posti nelle carceri. “Gli stranieri schedati dall’antiterrorismo saranno espulsi, le moschee radicali chiuse e i predicatori d’odio cacciati”, ha affermato dopo l’aggressione negli scorsi giorni dei poliziotti del Corrousel du Louvre al grido di “Allah Akbar”.
A meno di tre mesi dalle presidenziali, il panorama politico francese è ancora incerto. I sondaggi vedono la candidata del Fn presente al ballottaggio del 7 maggio. Contro chi, ancora è in dubbio. Forse Emmanuel Macron, che potrebbe scavalcare Francois Fillon, rimasto incastrato negli scandali che lo coinvolgono.
Nel frattempo Romani Prodi in un’intervista a Repubblica ha accolto la mossa della Cancelliera Angela Merkel che ha parlato di Europa a due velocità: “Mi sembra che finalmente dia una prima risposta a Trump e a Le Pen”, afferma. “Trump – ha spiegato Prodi – fa la rivoluzione, annuncia scompigli, attacca la Germania e cerca di dividerla dal resto d’Europa, mina la difesa europea. Le Pen predica la morte della Ue e ora perfino della Nato. Siamo di fronte ad un doppio attacco coordinato: dall’estero e dall’interno. Trump e Le Pen sono i due volti dello stesso pericolo”, ha concluso l’ex Presidente della Commissione.