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HomePolitica Demos, consenso elettorale: bene Gentiloni, giù Pd e M5S. Il 70% contro voto immediato

Bene Gentiloni, giù Pd e 5S
70% contro voto immediato
i dati del sondaggio Demos

Italiani chiedono maggioranza stabile

Sale la destra, cala fiducia nei leader

di Giordano Contu06 Febbraio 2017
06 Febbraio 2017
Gentiloni

Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, in una immagine del 05 gennaio 2017. ANSA/ETTORE FERRARI

Il Partito Democratico e i Cinque Stelle sono ai minimi. Il 70 per cento degli italiani non vuole il voto anticipato. Aumenta la fiducia nel governo e la percezione che il premier Paolo Gentiloni arrivi a fine legislatura. E’ quanto rileva Atlante politico, la tradizionale indagine degli orientamenti culturali, sociali e politici condotta da Demos & Pi per il quotidiano La Repubblica. Il politologo Ilvo Diamanti ha analizzato il giudizio sul governo, il gradimento dei leader politici e le opinioni sulla legge elettorale e sui tempi di voto.

I Partiti Il M5s perde circa il 2 per cento dei consensi. Ciò è legato in piccola parte al caso Raggi perché «era appena emerso», osserva Diamanti. Il Pd scivola di poco sotto quota 30 per cento sulle stime di voto. E’ il livello più basso degli ultimi due anni. E’ opinione sempre più diffusa che il Pd si dividerà. Lo pensa il 60 per cento degli elettori coinvolti, in aumento del 10 per cento sullo scorso ottobre. Opinione condivisa anche dal 57 per cento degli elettori del Pd. Risalgono invece i partiti di destra e centro-destra.

Gentiloni E’ un «momento politico singolare. Il post-renzismo al tempo di Renzi» rileva Diamanti. Secondo l’analista, il premier Paolo Gentiloni non ha lo stile di azione e comunicazione dell’ex premier, ma «per quanto “impopulista”, oggi è il più popolare fra i leader». L’attuale premier è in cima alle preferenze fra i leader politici italiani e l’indice di gradimento del suo governo è in ascesa del 5 per cento. La maggioranza degli elettori pensa che questo sia un governo transitorio, ma diminuiscono gli scettici. Infatti, fra coloro che ritengono che l’esperienza Gentiloni si concluda prima del 2018, il 10 per cento ha cambiato idea, ritenendo ora possibile che si arrivi a fine legislatura.

Legge elettorale Dopo le dimissioni di Renzi, la sentenza della Corte Costituzionale sull’Italicum che ha bocciato il ballottaggio ha gettato scompiglio fra le forze politiche. «Per quanto gli elettori credano che il voto incomba, in fondo, lo temono – rileva Diamanti – perché vorrebbero affrontare le prossime elezioni con regole e soggetti che permettano di immaginare governi e parlamenti stabili». Così le alleanze faticano a raccogliere consenso e gli elettori non vogliono correre a votare. Il 70 per cento degli italiani vuole che si approvi una legge elettorale che garantisca una maggioranza omogenea alle due Camere. Solo fra i sostenitori di Lega e M5s prevale di poco la volontà di votare subito.

Leader Il leader che ha subito il calo più sensibile nell’indice di gradimento è Renzi. Negli ultimi 30 giorni, è sceso di 8 punti percentuali, mentre Salvini e Grillo hanno perso fra il 4 e 5 per cento. «Il ritiro temporaneo di un leader si riflette anche sui principali antagonisti», ha precisato Diamanti. Intanto il leader secessionista del Pd Massimo D’Alema è scivolato in coda alla graduatoria della popolarità.

Diamanti osserva come l’elettorato attenda l’arrivo di un “uomo forte” al comando. In epoca di post Renzismo la figura di Gentiloni, in linea con la precedente linea politica renziana, offre stabilità proprio grazie al suo atteggiamento misurato che piace anche all’Unione europea.

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