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HomeCronaca Svolta nella pubblica amministrazione, arriva il “decalogo Madia”

Pubblica Amministrazione
Arriva il "decalogo Madia"
contro i fannulloni

Possibilità di licenziamento immediato

per i furbetti del cartellino

di Lorenzo Capezzuoli Ranchi06 Febbraio 2017
06 Febbraio 2017

Un segmento del video registrato sui fannulloni

Il temuto decreto Madia sul pubblico impiego sta prendendo vita. Si complica, e di molto, la vita per gli scansafatiche ed i “portoghesi” nascosti nei meandri della burocrazia italiana: il ministro della Pubblica Amministrazione infatti annuncia il pugno duro contro dipendenti statali infedeli, e per farlo stila un decalogo di casi che comportano l’espulsione dagli organi della macchina amministrativa statale, con la risoluzione del contratto di lavoro. Ecco i 10 punti stilati dal Ministro Madia, e riportati dal portale Quotidiano.it:

  1. Falsa attestazione della presenza: verrà confermato il licenziamento sprint entro 30 giorni, per il furbetto del cartellino, che dovrebbe essere esteso a tutte le forme illecite che portano a licenziamento accertate in flagranza.
  2. Assenza non giustificata per più giorni: il caso dei weekend lunghi o delle assenze durante precisi periodi dell’anno (scadenza presentazione 730, periodo natalizio etc) sono casi esemplari.
  3. Ingiustificato rifiuto al trasferimento.
  4. Falsi documenti o dichiarazioni per una promozione.
  5. Gravi e ripetute condotte aggressive.
  6. Condanna definitiva con interdizione dai pubblici uffici.
  7. Reiterate violazioni dei codici di comportamento: rientrano in questo punto casi quali l’accettazione di regali costosi o l’abuso dei mezzi aziendali come l’auto di servizio.
  8. Condotta dolosa o gravemente colposa in materia di responsabilità disciplinare.
  9. Scarso rendimento del dipendente già sanzionato.
  10. Reiterata valutazione negativa nell’ultimo triennio.

Non solo, perché sono previste visite fiscali, anche a ripetizione, che con questo decreto passeranno non più tramite la locale ASL, ma direttamente tramite l’INPS, che diviene di fatto il polo unico per la medicina fiscale (l’istituto si occupa già del settore privato). Inoltre, si prospetta anche l’armonizzazione delle fasce orarie di reperibilità in caso di assenza dal lavoro, attualmente di 7 ore.

Ma non saranno questi i soli cambiamenti: assieme al decalogo Madia, la riforma del pubblico impiego, attesa definitivamente per metà febbraio, cercherà di rendere tutta la materia più ordinata, così da rendere il controllo più facile. Ad esempio, con i rinnovi contrattuali si potrebbe intervenire su alcune modalità di fruizione dei permessi, come quelli della legge 104 del 1992, la legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate (e quindi gli inerenti permessi retribuiti), rivedendo le regole sui preavvisi.

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