La tensione sale tra Iran e Stati Uniti d’America. Il 16 ed il 17 febbraio si terrà la Coppa del mondo di Wrestling nella città iraniana di Kermanshah, ma la gara non vedrà la partecipazione degli atleti statunitensi. La richiesta della squadra americana è stata respinta e a rivelarlo è stato proprio il portavoce del ministero degli Esteri, Bahram Qasemi. Quest’ultimo ha specificato che l’Iran “è stato costretto ad opporsi alla partecipazione della squadra Usa a causa delle politiche del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump”.
“L’Iran sta giocando con il fuoco – ha replicato il tycoon su Twitter – Non apprezzano quanto è stato gentile Obama con loro, ma io non lo sarò!”. Il wrestling è uno sport estremamente popolare in entrambi i paesi: i lottatori americani hanno preso parte a competizioni di wrestling a Teheran ben quindici volte, mentre i lottatori iraniani hanno partecipato sedici volte a questo tipo di gare negli Stati Uniti.
Questa è stata la prima azione dell’Iran in risposta all’ordine dell’esecutivo di Trump di vietare i visti per i cittadini iraniani e di altri sette paesi musulmani. Il 30 gennaio, poi, il consigliere per la sicurezza nazionale degli Usa, Mike Flynn, ha accusato Teheran di aver violato le risoluzioni dell’Onu, effettuando il primo test di un missile balistico. Valiollah Seif, governatore della Banca centrale dell’Iran, ha anche affermato che il paese sta lavorando per abolire l’uso del dollaro come moneta di riferimento nelle transazioni internazionali. La misura dovrebbe essere adottata già il 21 marzo, con l’inizio del nuovo anno iraniano, e la nuova moneta a cui rifarsi sarà probabilmente l’euro, anche se l’Iran intrattiene forti rapporti commerciali anche con Cina e Russia.