Ci eravamo abituati a non vederle più, ma le coreografie del derby di Roma potrebbero tornare. Dopo anni di polemiche, battaglie politiche e appelli, potrebbe trovare soluzione il problema delle barriere nelle curve dello stadio Olimpico. Erano state state introdotte settembre 2015 per decisione dell’allora prefetto Franco Gabrielli, su suggerimento del questore Nicolò d’Angelo. «Le curve dell’Olimpico avevano una capienza di oltre 15.000 spettatori e le uscite di sicurezza non venivano mai rispettate» la motivazione ufficiale, a detta di Massimo Forgione, vice presidente dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. Nel concreto si volevano controllare meglio i movimenti degli ultras nel settore, considerati turbolenti.
La decisione però non aveva fatto altro che allontanare i gruppi organizzati dallo stadio, e di conseguenza tutti quelli che in curva ci andavano ma non erano ultras. Roma e Lazio nella stagione 2014-15 erano prima e quinta come media presenze, rispettivamente con 40.148 e 34.345 spettatori. I dati di questa stagione sono sconfortanti. Un crollo totale: 28.415 la Roma, 17.800 la Lazio.
Ora la svolta, voluta dal neo ministro dello sport Luca Lotti. Per martedì 7 è stato fissato un incontro al Viminale. Saranno presenti lo stesso Lotti, i due massimi dirigenti di Roma e Lazio, Mauro Baldissoni e Claudio Lotito, e il ministro dell’Interno Marco Minniti. L’organo ministeriale infatti è l’unico preposto a promuovere l’ordinanza per togliere le barriere. La decisione sarà effettiva già da questo campionato, nel mese di febbraio. Il comportamento dei tifosi dovrà però essere irreprensibile, perché altrimenti le divisioni saranno ripristinate immediatamente.
Nel frattempo, in agenda per questa settimana una riunione in Campidoglio per discutere sul nuovo stadio della Roma. Sul tavolo, a quanto si apprende, c’è un dialogo sul miglioramento del progetto. Due i punti fermi: l’equilibrio economico-finanziario determinato dalla Legge sugli stadi e il rispetto della procedura stabilita dalla conferenza dei servizi.