La disoccupazione giovanile non diminuisce, anzi aumenta. Secondo i dati diffusi questa mattina dall’Istat relativi allo scorso anno, il tasso di senza lavoro dei ragazzi tra 15 e 24 anni è risalito a dicembre fino al 40’1%. È il dato più alto da giugno 2016. ll bilancio sullo sviluppo del mercato del lavoro non è però del tutto negativo. Cresce infatti il numero degli occupati, 242mila in più rispetto al 2015 (+1,1%). Il tasso infatti si attesta intorno al 57,3%, in aumento di 0,7 punti su dicembre 2015. Stabile invece quello di disoccupazione, fermo al 12%. Sale il numero di lavoratori dipendenti, con 52mila unità in più. Stessa cifra, ma in senso opposto, per gli indipendenti.
Considerando le percentuali nel dettaglio delle fasce d’età, l’occupazione cala dai 25 ai 34 anni (-0,9 punti), mentre cresce nella classe 35-49 anni (+0,1 punti) e 50-64 anni (+0,4 punti). Gli “anziani” quindi sono più favoriti nella ricerca di un impiego. A confermarlo i 410mila ultracinquantenni in più nel mercato del lavoro. I disoccupati in Italia sono attualmente 3.103.000, ma segnali incoraggianti arrivano dal calo degli inattivi: 478.000 persone in meno tra i 15 e i 64 anni su dicembre 2015. Il tasso di inattività è stabile sui minimi storici al 34,8%. Sebbene nell’arco dell’anno resti invariato al 12%, se si analizzano solo i dati dicembre 2015-dicembre 2016, il tasso di disoccupazione aumenta del 4,9% (+144mila). Questo significa che le aziende non riescono ad assorbire totalmente l’intera offerta di lavoro.
Gli analisti spiegano che sul calo degli occupati di 15-49 anni (-168 mila unità) influisce senza dubbio la diminuzione della popolazione in questa fascia di età. «Il forte calo demografico di questa classe (-2,0% nell’ultimo anno) influisce in modo decisivo sul calo dell’occupazione: la variazione osservata è pari a -149 mila a fronte di una performance occupazionale al netto dell’effetto demografico, di segno contrario pari a +49 mila» si legge nella nota su Occupati e disoccupati a dicembre 2016.