“A Sanremo tutto potrà svolgersi regolarmente dal punto di vista della gestione del diritto d’autore”. Lo ribadisce la Siae, che sottolinea: “Con la Rai vi è la massima chiarezza e collaborazione e non vi e’ alcuna confusione sul ruolo di Siae”.
Fino a pochi mesi fa la Siae deteneva il monopolio totale dei diritti d’autore italiani. Non è più così grazie anche alla neonata Soundreef, azienda anglo-italiana entrata in questo particolare campo di gestione della proprietà intellettuale. Sono cinque, infatti, tra autori ed artisti presenti a Sanremo ad essere rappresentati dalla nuova azienda, che dallo scorso anno è autorizzata a gestire i diritti d’autore in Europa e che fra i suoi iscritti vanta Fedez e Gigi D’Alessio.
“Fatta eccezione per la singola opera firmata da Gigi D’Alessio, la cui società editrice è comunque associata alla SIAE, tutte (e non meno di tutte) – scrive in una nota la Società degli autori e degli editori – le altre opere in concorso sono state affidate in tutela a SIAE che pertanto provvederà a gestirle come gestisce il proprio intero repertorio. Con la Rai vi è massima chiarezza e collaborazione e non vi è alcuna confusione sul ruolo di Siae”.
Secondo Soundreef invece la Rai e gli altri utilizzatori televisivi e radiofonici che trasmettono opere dei suoi iscritti si trovano nella posizione di non poter fare a meno di acquisire una licenza da Soundreef“, ha dichiara l’ad Davide D’Atri. “Gli operatori radio e tv troveranno una soluzione nelle prossime settimane. Confidiamo nell’operato del Governo e del MIBACT che nelle ultime settimane molto hanno fatto e molto crediamo faranno per risolvere positivamente questa situazione migliorando lo schema di decreto legislativo sul recepimento della direttiva Barnier, che sancisce la liberalizzazione del mercato per la raccolta dei diritti d’autore nei paesi membri dell’Unione Europea. Il monopolio, al momento, rimane solo in Italia.”
Probabili sviluppi anche a livello legale. Quel che è certo è che il dominio incontrastato della Siae sul mercato appartiene ormai al passato.