La polizia di Bari questa mattina ha emanato un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di undici persone (sei di loro agli arresti domiciliari, cinque con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) in seguito alla “rivolta degli ambulanti” dello scorso maggio, durante la festa patronale.
«Gli arresti di questa mattina sono l’ennesima dimostrazione della presenza dello Stato a Bari. La legalità è un processo che si costruisce a partire dal rispetto delle regole- ha commentato il sindaco Antonio Decaro, che era stato addirittura minacciato durante la protesta -. Voglio chiedere scusa a tutti quei baresi ai quali magari abbiamo rovinato la festa di San Nicola lo scorso anno. Ma sappiamo che le azioni e i sacrifici di allora sono stati importanti per vincere questa battaglia di legalità. Voglio ringraziare tutte le donne e gli uomini delle forze dell’ordine che quel giorno hanno trascorso l’intera giornata per strada, senza mai mollare di un centimetro, gli inquirenti che ci fanno sentire la loro presenza nelle piccole e grandi battaglie quotidiane e i commercianti che quel giorno hanno scelto da che parte stare e non hanno ceduto alle intimidazioni».
I disordini erano nati a seguito dei controlli sulla qualità degli involtini tradizionalmente venduti in strada: i vigili urbani avevano rilevato numerose irregolarità e in alcuni casi grosse carenze igieniche. Avevano sequestrato quindi merci e attrezzature. Da qui era nata la rivolta che aveva assunto la forma di una vera “lotta di supremazia” per il controllo di intere aree del Lungomare barese assegnate illecitamente agli ambulanti. Si era raggiunto il culmine il 9 maggio, quando un gruppo si era scagliato contro la polizia municipale, lanciando bottiglie e alimenti e creando il panico tra la folla. Due vigili urbani e un poliziotto erano rimasti lievemente feriti negli scontri.