Gravissima la denuncia che Stephen O’Brien, capo delle operazioni umanitarie all’Onu, ha presentato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a proposito dello Yemen: 14 milioni di persone, circa l’80% della popolazione, si trovano in una situazione di insicurezza alimentare e per il 2017 si prevede una delle più gravi carestie a livello mondiale.
Ci sono “2,2 milioni di bambini che soffrono la fame” prosegue il funzionario, che aggiunge: “Un bambino sotto i dieci anni muore ogni dieci minuti per cause evitabili”, come infezioni e diarrea causate dalla malnutrizione e dalla mancanza di medicinali di base.
Nello Yemen, l’agricoltura gioca un ruolo cruciale nella sicurezza alimentare. Questo in particolare è vero per le aree rurali del Paese, in cui l’assistenza umanitaria e il cibo sono intermittenti a causa dell’isolamento. Fornire assistenza all’agricoltura significa dare un forte contributo alla lotta alla malnutrizione.
Purtroppo il persistere del conflitto fra i ribelli Houthi del Nord e le forze lealiste del Sud, ha ridotto al minimo le riserve di cibo e medicinali. “L’assedio e i bombardamenti, l’accesso limitato ai terreni agricoli e agli spazi per la pesca continuano a provocare ingenti perdite in agricoltura, mettendo a dura prova i mezzi di sostentamento degli agricoltori”.
Lo scorso 9 gennaio l’Unione Europea ha confermato lo stanziamento di 12 milioni di euro per supportare la FAO nella lotta alla carestia. I fondi daranno immediato sostegno ad oltre 150 mila persone aumentando la produzione di cibo. L’impegno necessario stimato dalla FAO per la gestione delle emergenze alimentari nel 2017 è di 48 milioni di dollari.
Nelle scorse settimane l’Italia ha chiesto che venga ripristinato subito il cessate il fuoco per consentire l’arrivo di aiuti umanitari. Dall’Onu appello a tutte le parti in conflitto “affinché assicurino un libero accesso alla consegna di assistenza umanitaria alla popolazione colpita”