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Palazzo evacuato nel centro di Roma, sfrattati e senza notizie

di Domenico Mussolino17 Ottobre 2012
17 Ottobre 2012

Ancora nessuna novità in merito al pilastro «esploso» ieri in un palazzo storico di via del Corso a Roma. Nella tarda serata, intorno alle 20, su decisione del  comandante provinciale dei pompieri, l’ingegner Massimiliano Gaddini, sono state evacuate trentasei famiglie. Il Comune avrebbe messo a disposizione degli appartamenti, ma diverse testimonianze negano di avere ricevuto aiuti in tal senso.
Il cedimento della colonna. Da quanto si apprende dai vigili del fuoco, il pilone sarebbe «esploso» in due punti: il primo in uno studio dentistico al sesto piano, il secondo fra il primo piano e il pian terreno, proprio sopra il ristorante che si trova dentro la libreria «Red Feltrinelli». Nonostante la colonna avesse ceduto in mattinata, l’intervento dei vigili è avvenuto solo nel pomeriggio di ieri. In serata, invece, è iniziata l’evacuazione protrattasi fino a notte inoltrata.
L’intervento tardivo dei Vigili del Fuoco. Questa mattina, prima delle 11, era atteso il via libera dei Vigili del Fuoco per consentire alle famiglie di prendere i propri oggetti personali dalle abitazioni in attesa di un sopralluogo più approfondito, e di lavori che avessero messo in sicurezza il palazzo. Tuttavia i pompieri hanno tardato il loro intervento (forse perché impegnati davanti al Viminale nella singolare manifestazione di protesta avvenuta con l’esibizione di cateteri e pannoloni contro la riforma delle pensioni). Una volta arrivati, intorno alle 10.40, i vigili del fuoco si sono intrattenuti sulla soglia del palazzo per una decina di minuti. Poi una chiamata per lo spegnimento di cassonetti incendiati in via Cavour li ha spostati altrove.
Il caos e la paura. Passata la paura della scorsa notte, erano in tanti questa mattina (tra cui anziani, famiglie con bambini e liberi professionisti) ad attendere notizie sul da farsi. Purtroppo però di risposte non ne sono arrivate. I vigili urbani erano preposti a sorvegliare la zona, per consentire l’arrivo dei vigili del fuoco. I carabinieri si sono fermati, solo perché di passaggio, davanti allo stabile. La libreria Feltrinelli era regolarmente aperta. Alcuni interrogativi si insinuano in modo spigoloso: perché la libreria non è stata chiusa, mentre è stato negato l’accesso (qualcuno in realtà è entrato ugualmente) negli appartamenti dello stesso palazzo? E soprattutto, dove era l’ordinanza di sgombero di cui i vigili del fuoco questa mattina dicevano di non sapere nulla? Nelle prossime ore le famiglie evacuate, molte delle quali senza aver ricevuto ancora offerte di alloggio, attendono risposte convincenti.

Gianluca Natoli

36 Famiglie in attesa di rientrare a casa

Il signor Aguglia aspetta paziente l’arrivo dei pompieri. “Stiamo attendendo i vigili per poter entrare e prendere le cose che ci servono.” Il comune per la notte ha messo a disposizione delle case comunali per le 36 famiglie sgomberate dall’edificio di via del Corso, ma molti dei condomini non ne erano a conoscenza. Alcuni hanno dormito nelle abitazioni dei familiari, altri in un Bed and Breakfast vicino a via della Croce.
Per il ripristino immediato si dovrà attendere una settimana, per il ripristino totale ci vorranno sicuramente mesi. “Io abito al sesto piano – continua il signor Aguglia – e, al contrario di quanto è stato detto, lì non c’è nessuna crepa.”
Il nuovo ristorante nel giardino condominiale. La crepa è invece evidente al pianterreno nel ristorante Red, dove stamattina sono incominciati i lavori. La commessa della Feltrinelli, la libreria adiacente al locale, dice che la clientela è sempre numerosa. “Il ristorante è chiuso ma la libreria funziona regolarmente. La segnalazione è partita dai piani superiori. Adesso si fanno lavori, ma è meno grave di quello che sembra”.
L’ipotesi di alcuni inquilini che tutto dipenda dai lavori effettuati male quest’estate per aprire il ristorante non convince. La signora Rizzo, altra inquilina dell’edificio evacuato, conferma che comunque l’apertura del locale, nonostante un giardino comune, non era stata autorizzata dal condominio. “Il ristorante rende sicuramente più della libreria, ma il condominio non aveva autorizzato l’apertura del ristorante.”
L’avvocato continua a lavorare. In attesa di un nuovo sopralluogo gli inquilini aspettano novità per poter rientrare nelle loro case. Mentre l’ascensore del palazzo continua a funzionare. Un avvocato è tornato nel suo studio, contro il parere delle autorità. “Non mi posso permettere di non andare a lavorare. E i vigili del fuoco non possono impedirmelo”.

Domenico Mussolino

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