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A rischio accordo con Iran

Pompeo nuovo direttore Cia
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A rischio accordo con Iran

Il nuovo capo dell'Intelligence

aperto sostenitore di Guantanamo

di Fabio Simonelli24 Gennaio 2017
24 Gennaio 2017

epa05745236 US Representative Mike Pompeo (L, Republican of Kansas) is sworn-in as Director of the Central Intelligence Agency (CIA) by US Vice President Mike Pence (R) in the Vice President's ceremonial Office at the White House in Washington, DC, USA, 23 January 2017. Pompeo was accompanied by his wife, Susan (2-L). EPA/RON SACHS / POOL

Mike Pompeo è ufficialmente il nuovo direttore della Cia. Con 66 voti a favore e 32 contro, ieri sera il Senato ha confermato la nomina voluta da Donald Trump.  Dopo la conferma di James Mattis a capo del pentagono e di Micheal Flynn a consigliere per la sicurezza, il neo presidente ha blindato così il settore della sicurezza. Di origini italiane, 52 anni, cadetto a West Point e laureato in legge ad Harvard, Pompeo è membro del Tea Party, il movimento libertario e conservatore del partito repubblicano. Deputato del Kansas, è alla Camera dal 2011. Socio della National Rifle Association ( la lobby delle armi), nel corso del suo mandato ha assunto posizioni quantomeno discutibili. Al limite del razzismo, quando alla Camera ha definito «assordante» il silenzio delle autorità musulmane dopo le bombe alla maratona di Boston, insinuando così una sorta di complicità. Dichiarazioni dopo le quali è entrato in polemica aperta con il Cair, Council on American-Islamic Relations, la più grande associazione islamica negli Usa.

Aperto sostenitore dei metodi applicati nella base di Guantanamo, che ritiene leciti e necessari, durante la campagna elettorale del 2010 in un tweet ha bollato Obama come un «usurpatore comunista musulmano». Della vicenda era stato incolpato lo staff, ma in un’intervista a Fox News,Pompeo ha sostenuto che in fondo «non c’era nulla di male».Forti anche le opinioni su Edward Swoden, l’ex tecnico della Cia che ha rivelato informazioni segrete sui programmi di spionaggio di massa del governo americano. «Dovrebbe essere condannato a morte» ha detto incontrando i giornalisti del network C-Span.

Uno dei punti chiave della nuova amministrazione Cia sarà l’accordo sul nucleare con l’Iran. Siglato da Obama nel 2015, è stato sempre criticato dal nuovo capo. Il 17 novembre scorso twittava di voler porre fine a questo «disastroso accordo con il più grande stato al mondo sponsor del terrorismo» e si diceva favorevole alll’Iran Sanctions Extension Act, una proposta di legge alla Camera con cui si volevano reintegrare molte delle sanzioni tolte a Teheran dopo l’accordo.

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